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Tennis, Sara Errani: “Misto, per la medaglia è ancora lunga”. Andrea Vavassori: “Il tour de force a Wimbledon ci ha aiutato”

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Errani / IPA Sport

Sara Errani e Andrea Vavassori, nella sera andante del Court Suzanne Lenglen, si sono resi protagonisti di un bel momento in doppio misto. Battendo Mirra Andreeva e Daniil Medvedev, russi in quota neutrale, si sono qualificati per i quarti di finale contro gli olandesi Wesley Koolhof e Demi Schuurs (doppisti anche loro). E si conferma il fattore del misto: qui di incontri per andare in zona medaglia ne bastano due. E i sogni sono lì, vicini.

Così la bolognese, che al servizio non ha fatto capire niente a Medvedev quando l’ex numero 1 del mondo in singolare si trovava alla risposta: “Per la medaglia è ancora lunga. Abbiamo giocato bene, ci siamo divertiti. Aver giocato a Wimbledon ci aiuta a gestire le situazioni, ci conosciamo, sappiamo gestire i punti e i meccanismi li abbiamo già provati anche se su una superficie diversa, e poi essere amici fuori dal campo aiuta tantissimo, ho totale fiducia in lui, se mi dice una giocata e non me la sento glielo dico e cambiamo“. E su Koolhof e Schuurs: “Non li conosciamo tanto, li studieremo un po’ meglio dal punto di vista tattico“.

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Queste invece le parole del torinese, che come la sua compagna olimpica ha parlato a SuperTennis: “Quel tour de force a Wimbledon ci ha aiutato, era giusto preparare un appuntamento così importante nel migliore dei modi: siamo partiti conoscendoci meglio, ci conosciamo di più, ci rispettiamo molto e questo si vede in campo. Siamo simili, siamo italiani, ci piace lottare ed è bello giocare sia con lei che con Simone, quando hai lo stesso spirito combattivo è più facile giocare insieme“. Il riferimento di Wimbledon è al primo turno infinito (giocato e perso) che ha impiegato quasi una settimana a concludersi, con ben 44 ore di interruzione per finire il match tie-break.

Sul modo d’intendersi e sul prossimo match: “Decidiamo insieme e quando pensiamo qualcosa ce lo diciamo. Siamo due giocatori tattici, la studieremo a tavolino e poi ne parleremo. Quando si gioca contro due doppisti la chimica la trovi in fretta, gli olandesi saranno complicati da gestire perché sono due doppisti, giocano bene. Però anche noi sappiamo farlo: lei copre bene la rete e quando serve posso darle una mano e possiamo far bene. Sicuramente lotteremo con tutto quello che avremo“.

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