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Thomas Ceccon: il più grande talento recente del nuoto italiano è diventato leggenda. E si aprono nuovi orizzonti…

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Thomas Ceccon
Thomas Ceccon/Lapresse

Il cerchio si è chiuso, o forse se ne è aperto un altro molto più grande. Lo snodo della carriera di Thomas Ceccon era oggi, all’Arena La Defense, a Parigi, ai Giochi. Un giorno atteso due anni, precisamente da l giugno 2022 quando a Budapest, con uno splendido record del mondo, il campione veneto prese consapevolezza di poter coronare un sogno e vincere la medaglia d’oro olimpica.

L’ha inseguita, con scelte a volte impopolari, ha anche avuto paura di vederlo svanire, quel sogno a causa di qualche problema di carattere fisico che lo ha accompagnato nelle varie fasi di preparazione ma lui sapeva di dover essere al meglio al momento giusto e si è fatto ancora una volta trovare pronto. E’ una bella storia la sua, la storia di un talento incredibile espresso fin da giovanissimo. Ha vinto tutto a livello giovanile e, a differenza di tanti altri, non ha sentito il passaggio tra i grandi. Il tutto con un progetto nato a due passi da casa con l’allenatore di sempre, Alberto Burlina che non ha mai voluto abbandonare.

Alberto Burlina che ha costruito il suo atleta, senza ascoltare voci o consigli che arrivavano da ogni parte e ha scelto assieme a lui i percorsi da seguire. A chi ha tormentato Ceccon di richieste sui 200 misti, Ceccon ha risposto con un grappolo di medaglie in gare che non sono i 200 misti, tra i 100 stile libero della staffetta e i 100 dorso di cui oggi è campione olimpico e primatista mondiale.

Un campione fuori dagli schemi, Thomas Ceccon, a volte non proprio comodo neppure per i propri compagni di squadra ma con una caratteristica: dire sempre quello che pensa, risultando a volte fuori contesto ma con una certezza, che difficilmente nasconderà il suo sentimento. A volte può dare fastidio come accadde a Fukuoka ma è così, prendere o lasciare e tutta la squadra si è stretta attorno al suo campione che oggi ha dimostrato di essere nato per nuotare e per vincere e probabilmente non ha ancora finito di stupire.

I campioni sono quelli che non si fermano ai grandi successi ma ne cercano altri e ora il pensiero di Ceccon, lo ha confermato anche nelle dichiarazioni post gara, sono rivolte al futuro immediato, che significa 200 dorso. E’ una sfida complicata, sulla carta quasi impossibile per tutti ma non per il campione veneto che ha il morale altissimo e, c’è da giurarci, se si presenta ai blocchi di partenza significa che questa specialità l’ha preparata eccome. La mente corre a 24 anni fa, a Domenico Fioravanti, che trionfò nei 100 e poi piazzò la zampata anche nei 200 che non erano certo la sua specialità prediletta. Ceccon resterà nella leggenda comunque, anche se le cose nei 200 non dovessero andare bene, ma è l’atteggiamento che piace: la voglia di vincere sempre e comunque, la voglia di stupire e di esplorare nuovi mondi. Chissà che un giorno decida di gettarsi nei 200 misti così le vocine smetteranno di ronzare…

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