Ciclismo
Tour de France 2024, Biniam Girmay: “Vincere una tappa è incredibile, oggi sono super felice”
Una giornata di festa per un continente intero, con l’Africa che festeggia la vittoria di Biniam Girmay nella quarta tappa del Tour de France 2024. La prima volata della Grande Boucle va a sorpresa in Eritrea, con una caduta negli ultimi chilometri che inevitabilmente ha condizionato lo sprint di Torino. L’alfiere dell’Intermarché – Wanty anche oggi scrive un altro pezzo di storia, e dopo essere stato il primo africano a vincere al Giro d’Italia e una classica, timbra il cartellino anche nella corsa più importante del mondo.
Per Girmay è la vittoria n.14 in carriera, e probabilmente la più importante di tutta la sua vita. Ma festeggia alla grande anche la sua squadra, che mette in bacheca il primo storico successo sulle strade del Tour de France, evento questo che si ripete per il secondo giorno consecutivo. Girmay domina letteralmente lo sprint di Torino, battendo di quasi una bicicletta Fernando Gaviria (Movistar Team) e Arnaud De Lie (Lotto Dstny). “Prima di tutto devo dire grazie alla squadra per tutto il supporto che mi ha dato“, esordisce così l’eritreo ai microfoni post tappa prima di scoppiare in un pianto davvero emozionante.
“Da quando ho cominciato a correre in bici è sempre stato un sogno partecipare al Tour de France. – prosegue tra le lacrime il classe 2000 – Non avrei mai immaginato addirittura di essere un vincitore di una tappa in volata E’ incredibile“. Subito dopo il corridore dell’Intermarché – Wanty torna a stilare la lunga lista di ringraziamenti: “Ringrazio la mia famiglia, mia moglie, tutto gli africani e tutti gli eritrei. Adesso siamo tutti molto orgogliosi insieme. Non avevamo mai vinto, ma ora è arrivato il nostro momento“.
“Devo dire grazie anche a tutto il mio team, specialmente tutto il mio team perché questa è la nostra prima vittoria al Tour. Oggi sono solo super felice”. Girmay poi svela che non doveva essere lui l’uomo designato per la volata: “Normalmente il nostro piano oggi era correre per Gerben Thijssen. Ma nell’ultimo chilometro ho perso le ruote di Gerben, si è sfaldato tutto e ho deciso di fare il mio sprint“. Mai scelta fu più azzeccata, per un altro pezzo di storia scritto quest’oggi dall’eritreo.