Ciclismo

Tour de France 2024, il borsino dopo le prime due settimane: Pogacar appare irraggiungibile

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Pogacar Vingegaard / LaPresse

Secondo ed ultimo giorno di riposo per il Tour de France 2024. Terminato il weekend durissimo sui Pirenei, va a delinearsi sempre più la classifica generale: andiamo a scoprire nel dettaglio il borsino dei favoriti dopo le prime due settimane.

CHI SALE

Tadej Pogacar: adesso i giochi sembrano davvero chiusi. Lo sloveno ha vinto tre frazioni e ha scavato un solco che appare irraggiungibile per tutti i rivali. La Maglia Gialla è cucita sulle sue spalle ed è pronto alla doppietta Giro-Tour, che mancava dal lontano 1998.

Jonas Vingegaard: i 3′ di ritardo da Pogacar sono tantissimi, ma la differenza di condizione è sotto gli occhi di tutti. In ogni caso ha vinto una tappa e non si è ancora dato per vinto il danese. Ci riproverà anche nella terza settimana.

Remco Evenepoel: in intervista l’ha detto più volte, l’obiettivo è chiaramente il terzo posto e non è possibile, al momento fare di meglio. Il belga però può ritenersi più che soddisfatto per il suo Tour fino ad adesso: è sul podio, ha vinto una tappa e indossa la Maglia Bianca.

Mikel Landa: chi l’avrebbe mai detto? A 34 anni potrebbe centrare una nuova top-5 alla Grande Boucle. Doveva essere il gregario di lusso di Remco Evenepoel, riesce a dare al meglio il suo supporto al belga, ma in ogni caso si difende in salita nel migliore dei modi ed al momento è quinto in graduatoria.

CHI SCENDE

Carlos Rodriguez: l’iberico puntava dritto alla top-5, sognando anche magari il podio. Invece, soprattutto a Plateau de Beille, il capitano della Ineos Grenadiers è andato in netta difficoltà, cedendo per ora la quinta posizione. Resta in piena corsa per il quinto posto, ma sta correndo sempre sulla difensiva.

Giulio Ciccone: la crisi odierna è stata molto forte e mette a repentaglio la top-10. Due settimane che erano state eccellenti per l’abruzzese che punta alla classifica, però con questi cali, che possono arrivare per tutti, si rischia di gettare all’aria tutto il lavoro fatto.

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