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Ciclismo

Tour de France 2024, il percorso della seconda settimana: arrivano i Pirenei

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Tadej Pogacar
Pogacar - LaPresse

Siamo finalmente arrivati al primo giorno di riposto per il Tour de France 2024. Nove giornate che ci hanno offerto un po’ di tutto ed emanato i primi verdetti: Tadej Pogacar è il più forte e il favorito per la conquista della maglia gialla, Binaim Girnay una graditissima sorpresa in volata e saldo leader della classifica a punti. Seconda settimana che offre un inizio decisamente soft, ma nel weekend arrivano i Pirenei e terreno per fare differenza abbonda in quantità.

Martedì 9, decima tappa: Orléans  –  Saint-Amand-Montrond (187.3 km) 

Si riparte con una frazione decisamente semplice che sorride ancora una volta ai velocisti. Sarà una giornata totalmente priva di GPM, con un dislivello di appena 950 metri in positivo, in pratica una tavola da biliardo. Un altro sprint di gruppo sembra essere segnato, e con l’andazzo del gruppo in questa prima settimana è probabile un’altra lunga attesa anche senza fuga.  Occhio però al dentello dopo Bruère-Allichamps, che a dieci chilometri dal traguardo potrebbe stuzzicare la fantasia di qualcuno.

Mercoledì 10, undicesima tappa: Évaux-les-Bains  –  Le Lioran (211 km)

Tappa ostica ma che potrebbe sorridere ad una fuga da lontano, con magari l’inserimento di qualche uomo di classifica che ha sofferto la prima settimana e vuole provare a recuperare terreno. Sono ben sei i GPM da affrontare:  il primo è la Côte de Mouilloux (1,9 km al 6,3%) dopo 79 km, seguita rapidamente dalla Côte de Larodde (3,8 km al 6%). Si inizia a fare sul serio negli ultimi sessanta chilometri, dove in rapida successione si affronteranno  Col de Néronne (3,8 km al 9,1%), il Pas de Peyrol (5,4 km all’8,1%) e il Col de Pertus (4,4 km al 7,9%) dove ci sono anche i secondi di abbuono allo scollinamento. Si chiude col Col de Font de Cère (3,3 km al 5,8%), dal cui scollinament mancheranno tre chilometri al traguardo.

Giovedì 11, dodicesima tappa: Aurillac  –  Villeneuve-sur-Lot (203.6 km)

Giornata da difficile pronostico, con una prima parte mossa che sorride agli attaccanti. Seconda metà di frazione che sarà per lo più prevalentemente pianeggiante, e quindi se il gruppo volesse controllare la corsa sarà un altro arrivo in volata. Tappa comunque oltre i duecento chilometri e con 2200 metri di dislivello, con tre GPM di quarta categoria: Côte d’Autoire (2,7 al 5,9%), Côte de Rocamadour (2 km al 5,8%) e Côte de Montcléra (2 km al 4,6%). Sono disseminate lungo un percorso comunque ricco di sali-scendi, tutto in questa giornata lo farà l’interpretazione dei corridori.

Venerdì 12, tredicesima tappa: Agen  –  Pau (165.3 km)

Una delle tappe più scontate di quest’edizione della Grande Boucle. Il weekend si annuncia infuocato, e viene anticipato da una delle ultime occasioni per le ruote veloci. Frazione corta, poco più di centosessanta chilometri, con solo due insidie nel finale: Côte de Blachon (1,5 km al 6,9%) e Côte de Simacourbe (1,8 km al 6,4%); entrambe GPM di quarta categoria e che non dovrebbero dare problemi al gruppo. Ultimo dentello a poco più di diecimila metri dal traguardo, per un finale in cui sarà ancora volata.

Sabato 13, quattordicesima tappa: Pau  –  Saint-Lary-Soulan Pla d’Adet (151.9 km) 

Arrivano i Pirenei e riparte la lotta per la maglia gialla, in una giornata in cui non ci si può assolutamente nascondere. Senza dubbio questa è una tappa candidata ad essere frazione regina, in cui solo i primi 32 km sono di pianura. Dal traguardo volante di Esquieze-Sere comincia la scalata al mitico Tourmalet (19 km al 7,4%, con picco al 10,9%), con scollinamento posto a 2115 metri. Non ci sarà respiro, picchiata e risalita su l’Hourquette d’Ancizan (8,2 km al 5,1%), poi nuova discesa prima della scalata finale. Un altro hors catégorie il Pla d’Adet: 10,2 chilometri al 7.9% con pendenza massima dell’11.7%. 4400 metri di dislivello per uno spettacolo assicurato.

Domenica 14, quindicesima tappa: Loudenvielle  – Plateau de Beille (197.7 km)

Festa nazionale in Francia nel giorno della Presa della Bastiglia e non poteva esserci tappa migliore, per una cornice di pubblico che si annuncia incredibile. Giornata lunghissima con quasi 5000 metri di dislivello e i 200 km sfiorati. Non c’è tempo per respirare che si scala subito il Col de Peyresourde (6,9 km al 7,8%) che scremerà il gruppo. Lunga discesa e in rapida successione ecco Col de Menté (9,3 km al 9,1%) e Col de Portet-d’Aspet (4,3 km al 9,6%). Dopo quest’ultima salita ci sarà una lunga vallata in cui recuperare le energie, e si tornerà a fare sul serio dai -60. Col d’Agnes (10 km all’8,2%) che sicuramente farà parecchie vittime, altra discesa e tratto in falsopiano prima della scalata finale  al Plateau de Beille (15,8 km al 7,9%). Una di quelle giornata che potrebbero entrare di diritto nella storia del ciclismo.

 

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