Ciclismo
Tour de France, Belli: “Il miglior Pogacar di sempre, non escludo che vada alla Vuelta. Ciccone? Aspettiamo”
Il weekend pirenaico del Tour de France si apre subito con la grande vittoria della Maglia Gialla Tadej Pogacar, grazie ad un attacco ai 4 km dal traguardo e sempre più lanciato verso la doppietta Giro-Tour che manca dal 1998. Lo sloveno della UAE Team Emirates, sul traguardo di Saint Lary Soulan, ha così rifilato 39” a Jonas Vingegaard al momento secondo nella generale a 1’57” da Pogacar. A conclusione della tappa abbiamo raggiunto telefonicamente l’ex professionista Wladimir Belli impegnato ai microfoni di Eurosport come seconda voce tecnica.
Ti aspettavi questa prova di forza di Pogacar oggi sui Pirenei?
“Sinceramente no, mi sono stupito della prestazione perché pensavo che Tadej potesse rifilare circa una decina di secondi a Vingegaard. Non pensavo potesse aumentare il vantaggio in maniera così netta”.
Vingegaard sta pagando il lungo stop dopo la l’incidente?
“Pogacar è nella miglior condizione di sempre, i numeri e i wattaggi che sta esprimendo non li ha mai espressi in carriera. Vingegaard ha avuto un grave indicente e i tempi di recupero sono stati lunghi, questo ha sicuramente influito. Il danese mi ha stupito quando ha vinto in volata contro Pogacar (nell’undicesima frazione, ndr), ma Tadej potrebbe aver pagato una crisi di fame”.
Quanto incide la superiorità della squadra, quindi in questo caso della UAE nei confronti della Visma?
“Indice parecchio, la Visma non ha la miglior formazione a disposizione. Tadej può contare su una squadra più attrezzata e forte”.
Evenepoel sta tenendo bene rispetto a quanto ha fatto vedere in passato sulle tre settimane…
“Evenepoel sta correndo bene. Ci sono ancora un paio di variabili che possono influire su questi corridori: il caldo, l’ultima settimana e l’aspetto mentale”.
Due minuti di vantaggio iniziano ad essere tanti per Pogacar. È finita o non escludi colpi di scena? Manca ancora una settimana e una ‘giornata no’ può comunque capitare…
“Assolutamente sì, è la settimana decisiva”.
È tornato l’incubo Covid. Come pensi stia venendo gestita la situazione?
“Si sta tornando un po’ indietro e quindi con le famose bolle, la mascherine e meno contatti possibili sia con il pubblico ma anche con lo staff. La UAE ha separato anche tutti i corridori e ognuno di loro dorme in camere singole per evitare i troppi contatti e il rischio di contagio”.
Ti aspettavi un Ciccone così brillante? E dove può arrivare?
“Ha fatto vedere dei miglioramenti, ma bisognerà vedere come starà l’ultima settimana in cui sarà un altro ciclismo”.
Che scenario tattico ti aspetti dalla Visma tra domani e la prossima settimana? Domani tra l’altro è una delle giornate più dure di questa edizione: c’è l’arrivo in salita 15,8 km al 7,9% dove Pantani vinse nel 1998, ma prima comunque tante altre salite pirenaiche… Ci sarà anche il ricordo a Fabio Casartelli sul Col de Portet d’Aspet…
“Se la Visma ha in mente qualcosa lo mette in atto la prossima settimana, domani (oggi, ndr) potrebbe arrivare la fuga. Dipenderà molto anche da come Pogacar vorrà gestire questo distacco, potrebbe provare anche un attacco nel finale per provare ad aumentare il vantaggio”.
Giro, Tour e Vuelta nello stesso anno: Pogacar ci proverà?
“Non lo escludo. Pogacar è un corridore che cerca sempre stimoli. Se dovesse stare bene e avere ancora la giusta condizione dopo le Olimpiadi, potrebbe presentarsi al via della Vuelta. Al momento la tripletta manca nella storia del ciclismo”.