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Tour de France, Pogacar distrugge tutti a Isola 2000: Vingegaard ed Evenepoel a quasi 2 minuti!

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Tadej Pogacar
Tadej Pogacar - Lapresse

Era la sua tappa, quella più attesa, sulla salita di Isola 2000 dove si era allenato nell’ultimo periodo prima di iniziare la Grande Boucle. Era il grande favorito Tadej Pogacar e non poteva fallire l’appuntamento con l’ennesima vittoria: lo sloveno in Maglia Gialla domina anche la diciannovesima frazione del Tour de France, trovando la quarta affermazione parziale e distruggendo ancor di più gli avversari. Salvo disastri, il trionfo finale è già suo.

Pronti, via e subito attacchi in gruppo, con diversi corridori in difficoltà sul Col de Vars. Si è andato a formare all’inizio un drappello di una ventina di corridori al comando, per poi andare a ridursi a nove con Matteo Jorgenson e Wilco Kelderman (Team Visma | Lease a Bike), Jay Hindlay (Red Bull – BORA – hansgrohe), Nicolas Prodhomme (Decathlon AG2R La Mondiale Team), Ilan Van Wilder (Soudal Quick Step), Richard Carapaz (EF Education – EasyPost), Cristian Rodriguez (Arkéa – B&B Hotels) e Oscar Onley (Team dsm-firmenich PostNL).

Gruppo che non ha accelerato ed ha proceduto con passo regolare: con la UAE Emirates a dirigere le operazioni a circa 4′ di ritardo. Superata senza sconvolgimenti di fronte la Cime de la Bonette, con scollinamento ad oltre 2800 metri d’altitudine, il tutto si è andato a decidere sull’ascesa finale, quella verso Isola 2000.

Tra i fuggitivi ha preso l’iniziativa Matteo Jorgenson che è andato via staccando Carapaz, ma dal gruppo si è alzata l’andatura per lanciare l’attacco di Tadej Pogacar. Lo sloveno ha staccato subito i rivali Jonas Vingegaard e Remco Evenepoel, che non hanno neanche provato a reagire, e ha tentato in solitaria un inseguimento disperato di circa 3′.

Disperato per tutti, ma non per lui: azione impressionante quella del fenomeno in Maglia Gialla che nel giro di pochissimi chilometri è andato a riprendere tutti gli attaccanti, compreso Jorgenson, passato a tripla velocità a 2000 metri dal traguardo. Da lì in poi la cavalcata trionfale fino all’arrivo a braccia alzate.

A 20” un Jorgenson super oggi, terzo Yates. Lontanissimi Evenepoel e Vingegaard, a 1’40” da Pogacar, in una sfida per il secondo posto che praticamente non c’è stata, con il podio che appare già cristallizzato. Molto più lontano Giulio Ciccone, che ha perso contatto praticamente ad inizio salita: l’azzurro ha chiuso 17mo a 4’45”, cedendo anche due posizione in classifica generale (ora è decimo, con la top-10 a rischio).

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