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Ciclismo

Tour de France, Pogacar sta ormai giocando al gatto col topo. Vingegaard: vorrei, ma non posso

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Pogacar Vingegaard
Pogacar Vingegaard / IPA Agency

Il Tour de France 2024 è ormai entrato nelle tappe che definiranno la classifica generale. Oggi poca maretta tra gli uomini di classifica, anche se gli uomini che occupano (e, con tutta probabilità, occuperanno) il podio hanno provato comunque ad accendere la miccia. Dandoci un saggio delle condizioni fisiche di Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard.

Ormai la maglia gialla sembra nella condizione di poter fare davvero qualsiasi cosa. Di attaccare quando più l’aggrada, quasi per dare spettacolo più che per una vera e propria utilità. Anche perché gli altri non sembrano avere il passo: si è palesemente disinteressato dello scatto di Remco Evenepoel sulla salita finale, ormai distante oltre cinque minuti, rimanendo incollato alla ruota di Vingegaard, l’uomo che più teme. Ma che non sembra averne.

Purtroppo le condizioni fisiche del danese sono quelle che sono. Già un mezzo miracolo quello che è riuscito a fare nella prima metà di Tour, ma oggi, sulle salite non impossibili come quelle di oggi, sembrava avere le gambe di pietra. Un po’ come successe lo scorso anno a Pogacar, che si presentò alla Grande Boucle in condizioni precarie andando poi in crisi proprio nella diciassettesima tappa, adesso anche il danese sta facendo i conti con una preparazione che non poteva, per forza di cose, essere delle migliori.

Vorrebbe Vingegaard, ma semplicemente non riesce ad andare meglio di così, almeno fino ad oggi. Con Evenepoel che, nonostante la buona volontà, non ha quelle qualità tali da rifilare minuti in salita agli altri due, il Tour sembra ormai segnato, con Pogacar che, a meno di crisi che non sembrano avere il minimo sentore di arrivare, può davvero fare quello che vuole fino a Nizza, mentre il danese ora potrebbe pensare più a difendere la seconda piazza.

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