Pallavolo

Volley, tanti ricambi per l’Italia nel settore maschile. I volti nuovi languono invece tra le donne

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Luca Porro/Fivb

La final eight di Lodz ma anche l’ultima settimana di gare della VNL hanno permesso a tanti giocatori del giro azzurro di mettersi in evidenza e magari di mettere anche qualche dubbio a Fefè De Giorgi in vista delle convocazioni olimpiche. Il movimento maschile del volley italiano è in salute: ci sono i campioni, che si sono resi protagonisti in giro per il mondo nell’ultimo triennio e ci sono anche i giovani che non smettono di crescere e che forniscono carburante al serbatoio azzurro.

I nomi sono sulla bocca di tutti e ormai non si tratta più di novità, però sono giocatori giovanissimi che ormai hanno conquistato il ruolo di titolari nelle  rispettive società: a Parigi, ad esempio, con ogni probabilità vedremo Luca Porro, schiacciatore, che ha disputato una stagione di tutto rispetto a Padova in Superlega e ha scalato le posizioni in Nazionale fino a conquistarsi il ruolo di terzo schiacciatore alle spalle della coppia Michieletto-Lavia.

Stessa cosa per Alessandro Bovolenta che, dopo una stagione da protagonista nelle file di Ravenna, si è messo in mostra ad altissimi livelli, contribuendo attivamente al successo degli azzurri al Maracanazinho contro il Brasile e giocando un match in crescendo nei quarti di finale contro la Francia a Lodz. Non è stata, quella che si è appena conclusa, la stagione di Tommaso Rinaldi, che resta un ottimo prospetto ma che ha incontrato non poche difficoltà quest’anno, anche di carattere fisico che ne hanno minato le certezze, il tutto in attesa dell’estate azzurra con una Nazionale Under 20 che, dopo aver rischiato l’eliminazione nelle qualificazioni, sarà protagonista dell’Europeo di categoria, con tanti prospetti molto interessanti che il prossimo anno vedremo all’opera tra la Superlega e la serie A3.

Qualcosa si muove anche in campo femminile ma qui i prospetti ad altissimo livello, per il momento, sono sicuramente meno dal punto di vista numerico. I ruoli che non presentano problemi sono quello di centrale e opposta, anzi la presenza di giocatrici fortissime e anche molto giovani potrebbe essere un deterrente per chi ha qualità e si affaccia alla pallavolo che conta in questi ruoli. Per scalzare Egonu prima e Antropova, Fahr, Danesi e Lubian poi, ci vogliono fenomeni veri e anche per loro nei prossimi anni non sarà facile avvicinarsi all’altissimo livello.

Qualche spiraglio potrà esserci negli altri ruoli, anche se l’Alessia Orro, altra che certo ha di fronte ancora una lunga carriera, vista nell’ultima stagione sta raggiungendo i livelli delle top player nel ruolo di alzatrice, anche se Moki De Gennaro sembra non invecchiare mai, anche se Myriam Sylla se sta bene fisicamente, ha tutte le caratteristiche per essere un punto fermo della Nazionale e Alice Degradi è pronta a raccogliere il testimone da una Caterina Bosetti che non ha alcuna intenzione di mollare, visto che è pronta ad affrontare l’avventura al Vakifbank, una delle squadre più forti del mondo, non certo per recitare il ruolo di comparsa.

I nomi nuovi sono apparsi già dall’inizio dell’avventura in VNL proprio nel ruolo più scoperto per la Nazionale, quello di schiacciatrice ricevitrice: Gaia Giovannini andrà a Parigi e sarà l’unica vera rappresentante della nouvelle vague azzurra ma attenzione anche alle emergenti Stella Nervini e Martina Bracchi su cui Velasco ha messo gli occhi. C’è da lavorare, tanto, sul passaggio da settore giovanile e senior. A livello giovanile l’Italia vince tanto, è competitiva ai massimi livelli, negli ultimi anni, però, si è inceppato quel passaggio che permise alla generazione di Orro, Egonu, Sylla, Danesi e company di essere subito pronte al lancio tra le grandi. Su questo qualcosa da rivedere c’è nella preparazione e nel percorso delle giocatrici più giovani e la persona giusta per dare un’occhiata, finito Parigi, potrebbe essere proprio Julio Velasco che arriva da anni di lavoro meticoloso a livello giovanile i cui risultati si stanno raccogliendo ora.

 

 

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