Tennis
Wimbledon 2024: Jasmine Paolini, c’è Donna Vekic per cercare una storica finale. Rybakina-Krejcikova tra favorita e rinascita
Jasmine Paolini, quest’oggi, va alla caccia di un obiettivo storico. Sarà lei la prima italiana della storia a mettere piede in campo sul Centre Court da semifinalista di Wimbledon, arrivando così là dove nessun’azzurra era mai riuscita. Si erano fermate ai quarti Lucia Valerio, Laura Golarsa, Silvia Farina, Francesca Schiavone e Camila Giorgi prima di lei, prima di un 9 luglio che ha visto 57 minuti di tennis pazzesco da parte della toscana. E lì Emma Navarro non ha potuto nulla.
Per lei sarà Donna Vekic l’avversaria in quello che sarà un momento da seguire con grande attenzione. Vero, la numero 7 del mondo (e futura numero 5 da lunedì) è favorita, ma un po’ meno di quello che lasciano pensare tutte le cifre, compreso il 2-1 nei precedenti. La croata, infatti, dopo una carriera da continuo su e giù che l’ha comunque portata al numero 19 del ranking WTA nel 2017, ha sfruttato molto bene una parte di tabellone che le si è aperta in maniera importante. Vero, ha incontrato avversarie pericolose, quali l’ucraina Dayana Yastremska al terzo turno e una rediviva Paula Badosa agli ottavi (che la spagnola sia sulla via della risalita?), ma il suo cammino ha rischiato di essere fermato ai quarti. Quasi merito di Lulu Sun, neozelandese con una gran capacità di giocare a tennis e forse fermata soltanto dalla pressione di un momento che Vekic ha saputo gestire meglio. Il tutto anche, dato da rimarcare, in virtù di una capacità di raggiungere in carriera ben cinque finali sull’erba, anche se la nativa di Osijek ne ha perse quattro.
Chance di grande livello, dunque, e anche momento molto bello per il tennis femminile italiano in generale. Si tratta, infatti, della seconda volta nella storia in cui una giocatrice azzurra arriva in semifinale in almeno due Slam nello stesso anno. A riuscirci fu l’attuale compagna di doppio di Paolini, Sara Errani, che nel 2012 giunse in finale al Roland Garros e in semifinale agli US Open. Una connessione particolare, ma che lascia del sorriso. Certamente il gioco mostrato dall’azzurra è veramente importante: partita un po’ in sordina, è cresciuta col tempo giocando un match spettacolare finché è stato possibile con Madison Keys e poi togliendo qualsiasi tempo possibile e immaginabile a Emma Navarro.
Dall’altra parte del tabellone arrivano due storie completamente differenti. Quella di Elena Rybakina parla di una giocatrice determinata a sfruttare il suo status di favorita d’obbligo da quel lato già prima che Iga Swiatek salutasse il torneo. A maggior ragione è favorita ora, dopo che l’unica a spaventarla al secondo turno è stata la tedesca Laura Siegemund, non per caso una giocatrice che, pur con i suoi 36 anni, conosce il concetto di intelligenza tattica.
Quella di Barbora Krejcikova, invece, è una stella che rinasce. Attenzione: si parla di stella in singolare, perché delle sue qualità in doppio si sa molto bene, visti gli Slam vinti. Il suo Roland Garros 2021, però, pareva destinato a rimanere un caso isolato in una carriera che non l’ha più vista arrivare in semifinale (ma tre quarti li ha comunque collezionati lontano dai prati dei Championships). Oltretutto a Wimbledon non aveva mai fatto così bene (ottavi, terzo turno e secondo turno). Stavolta ha trovato la chiave giusta e ha fatto tre cose speciali: prima di tutto eliminare la pericolosa russa Veronika Kudermetova in un durissimo primo turno, poi estromettere in un sol colpo due giocatrici a dir poco, per dirla all’inglese, “on fire”, quali Danielle Collins e Jelena Ostapenko. Sia l’americana che la lettone, in arrivo da un grande anno e un grande torneo rispettivamente, sono state bloccate dalla nativa di Brno, capace di esprimere dei picchi di gioco altissimi e per questo in grado di dar fastidio a chiunque nella giornata giusta. O nella settimana. O nelle due settimane.