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Wimbledon, Monaco analizza la sconfitta: “Sinner poco lucido, mi aspettavo più variazioni. Paolini può diventare la miglior italiana”

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Jannik Sinner
Sinner / Lapresse

È stato un martedì dolceamaro sul Centre Court di Wimbledon per il tennis italiano, che ha potuto festeggiare la storica qualificazione in semifinale di Jasmine Paolini (6-2 6-1 su Emma Navarro) dovendo però anche fare i conti con la delusione per il ko del numero 1 al mondo Jannik Sinner al quinto set con Daniil Medvedev. Di questo e di molto altro si è parlato nell’ultima puntata di TennisMania Speciale Wimbledon, trasmissione condotta da Dario Puppo (giornalista e telecronista di Eurosport) e visibile sul canale Youtube di OA Sport, con ospiti Guido Monaco (commentatore tecnico di Eurosport), l’ex tennista Paolo Canè e Massimiliano Ambesi (giornalista e commentatore di Eurosport).

Farò le pulci a Sinner. Se tu vai in campo con una situazione in cui sai di aver passato non una bella nottata e di non avere le energie a mille, non puoi secondo me fare per due ore a cornate. Quando io nelle settimane precedenti, da Parigi ma anche prima, dicevo ‘Io non sto più vedendo la transizione verso la rete, non sto più vedendo le famose variazioni, ne sto vedendo troppo poche, serviranno in determinati momenti ed in determinate partite’. Poi le ho riviste qua e là ultimamente, ma sempre troppo poco. Medvedev ha fatto un mix cercando di non star dietro, spingendo forte e rendendo la partita fisica ma senza correre come un pazzo e cercando di imporre il suo gioco, e ci riesce in effetti anche perché Jannik non è al massimo. Vedete quante volte lo scambio si sviluppa sulla diagonale del rovescio, Sinner esce in lungolinea con pochissima precisione e poi quando deve correre verso destra in maniera profonda è molto in difficoltà“, dichiara Monaco.

“Nel tie-break del primo set c’è stato quel momento in cui si è piegato in due su quel recupero della smorzata che ha evidenziato definitivamente il fatto che lui non fosse assolutamente a posto fisicamente nel recupero. Uno scambio duro sì, ma io non l’ho mai visto piegato in due. Da dietro soccombeva, ha vinto un primo set secondo me abbastanza miracoloso. Non ci sono state palle break, però nel tie-break ha fatto due doppi falli Medvedev. Insomma, diciamo che gliel’ha un po’ regalato Medvedev. Ai punti era un set che avrebbe dovuto vincere il russo. Nel secondo set con ancora meno energie ha cercato in qualche modo ancora di star dietro e fare a cornate. Non ho visto una smorzata, non ho visto un attacco, non ho visto niente. Io non capisco veramente l’interpretazione della partita. La posso solo spiegare con la poca lucidità data dalla condizione atletica“, prosegue l’analisi del commentatore tecnico di Eurosport.

Sull’andamento dei due set successivi: “Nel secondo set continua con quel canovaccio assurdo, vista l’energia che aveva a disposizione, di fare a botte. Poi ha quella specie di giramento, svenimento, e vorrei aprire una parentesi sul fatto che non sapevo fossero cambiati i regolamenti su quanto durano i Medical Timeout. Non sapevo neanche che tra quarto e quinto set si potesse stare fuori 10 minuti senza un motivo, neanche fisico, quindi ieri c’è stata un’interpretazione delle regole assolutamente improvvisata e inventata che ha penalizzato in qualche modo Medvedev prima, ma almeno lì c’era un motivo, e poi che ha sicuramente spezzato il ritmo a Sinner tra quarto e quinto set quando aveva la partita in mano. Quando rientra in campo, anche perché deve capire un attimo come sta, siamo 3-1 e inizia finalmente a giocare qualche variazione. Sarà per disperazione, sarà perché gliel’hanno detto, sarà perché ha avuto un attimo di lucidità, e inizia a togliere delle sicurezze a Medvedev rimettendo in piedi un set molto grazie al fatto che smette di fare a cazzotti. Il passante che sbaglia sul secondo set point, per il suo livello, era talmente facile che quasi non me lo spiego ancora. È arrivato lì un quarto d’ora prima, aveva probabilmente troppe opzioni: poteva fargli giocare la volée, poteva passare, poteva lobbare, e tira a mezza rete. Lì chiaramente quello è un momento importantissimo“.

Sul finale della partita e su cosa è mancato all’azzurro:Vince poi comunque il quarto set perché Medvedev sparisce dalla partita. Il russo ha servito molto bene la prima, ma sulla seconda palla ha fatto male. Ha dei numeri pessimi, ha fatto 11 doppi falli non è che è stata una prestazione clamorosa al servizio di Medvedev. Ha servito comunque molto bene la prima quando l’ha messa, però ha vinto più punti in risposta nella partita Jannik anche con un buon margine. In conferenza stampa, parlando delle partite perse al quinto set, lui ricorda di aver sempre preso il break a inizio set ed in effetti succede anche questa volta. Poi nel game successivo giocano un game lungo e ha possibilità comunque di rientrare. Fino al 4-1 la partita è molto tirata. Peccato che se l’è fatto scappare. Sicuramente ha giocato una partita poco lucida a causa spero delle della sua condizione fisica. Di sicuro quel progetto partito due anni fa di venire a giocare più avanti, la transizione verso la rete che poi ci ha fatto vedere magicamente Paolini, ieri è mancato proprio quel piglio, quella sicurezza e quella voglia di venire di andare a variare in un momento in cui nel suo gioco tendenzialmente andava sotto e soprattutto faceva tanta fatica fisica, che ieri non poteva permettersi“.

Toni trionfalistici invece per la strepitosa prestazione di Paolini: “Ieri è stato tutto da pelle d’oca. Neanche lei ha ancora capito dove sono i suoi limiti e ieri si è spinta ben oltre la grande partita che aveva giocato con Keys. Quello che ha fatto vedere fisicamente, tennisticamente, a livello di serenità per la prima volta che entra su quel campo lì. Tirava forte, alla prima occasione veniva avanti, giocava delle volée, ha vinto 16 punti su 17 a rete. Ha giocato delle volée di una qualità pazzesca, poi il servizio. Se andate a vedere tecnicamente l’azione del servizio, per quei 164 cm che ha, sfrutta ormai la battuta al meglio possibile. Ha una tecnica fluida, un lancio di palla molto alto, risponde bene, poi tira forte e ruba il tempo. L’altra a un certo punto non sapeva veramente più che pesci pigliare. Sul 6-2 4-1 30-0 inquadrano l’allenatore della Navarro che ha una faccia tra l’abbattuto, l’incredulo e l’ammirato. La Navarro ha detto che se Jasmine gioca così può vincere Wimbledon, ma è evidente. Cioè se gioca così vince Wimbledon. Che poi giochi sempre così tutti lo speriamo, ma adesso bisogna andare giù lì a testa bassa, tenerla dentro questa bolla e andare in finale. Poi in finale vediamo chi arriva e facciamo dei ragionamenti. Già così è la più grande stagione della storia di una giocatrice italiana, se vince con Vekic secondo me diventa la più grande giocatrice della storia italiana, anche se non dovesse vincere Slam. Quello che ha fatto in una stagione non è avvicinabile da nessuno“.

VIDEO: LA PUNTATA COMPLETA DI TENNISMANIA

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