Tennis
Wimbledon, Shelton era una delle opzioni più insidiose per Sinner agli ottavi. Tra ombre e un servizio che spaventa
Una partita che si giocherà su pochi punti. Jannik Sinner (n.1 del mondo) se la vedrà contro l’americano Ben Shelton domani, nel secondo incontro sul campo-1 di Wimbledon. Un ottavo di finale con insidie per le qualità del tennista americano, che prima di questo Slam sembrava veramente in difficoltà, avendo ottenuto ben pochi riscontri positivi.
Non è un caso che nei tornei di preparazione sull’erba, lo statunitense era stato sconfitto all’esordio sia a Stoccarda (dall’australiano James Duckworth) che al Queen’s (dal francese Giovanni Mpetshi Perricard), mentre a Maiorca non era andato oltre i quarti, battuto dal britannico Paul Jubb.
Sui prati di Church Road il mancino degli States ha saputo uscire vincitore da tre battaglie, visti gli epiloghi sempre al quinto set contro Mattia Bellucci, Lloyd Harris e oggi opposto a Denis Shapovalov. Successi che stanno a certificare quanto sul piano del temperamento Shelton sia assolutamente temibile, ma nello stesso tempo quanto possa avere delle pause.
Di questo dovrà approfittare Sinner, che conosce abbastanza bene l’americano, avendolo già incrociato in tre circostanze. La prima volta, nel Masters1000 di Shanghai 2023, Ben lo sorprese e si impose al tie-break del terzo set, mentre nelle ultime due occasioni ci sono state due affermazioni in due set nell’ATP500 di Vienna 2023 e nel Masters1000 di Indian Wells 2024.
In questo caso, però, parliamo di un Major e su una superficie particolarmente atipica. Jannik dovrà avere particolare attenzione nei suoi turni al servizio e nello stesso tempo trovare la misura alla risposta per mandare un po’ in confusione il suo avversario, soggetto a questo in alcuni momenti delle partite fin qui disputate. La parola d’ordine, quindi, sarà solidità.