Ginnastica e cultura fisica

Alice D’Amato e Sofia Raffaeli, le donne della provvidenza che scrivono la storia della ginnastica italiana

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Alice D’Amato e Sofia Raffaeli saranno per sempre accomunate dal sapore della prima volta, entrambe capaci di essersi spinte verso orizzonti inesplorati da generazioni e generazione di atlete che si sono susseguite nel corso degli anni, riuscendo a scrivere due vere e proprie pagine di storia della ginnastica alle nostre latitudini. Sono indubbiamente due delle donne simbolo della spedizione tricolore alle Olimpiadi di Parigi 2024, da cui entrambe tornano a casa con un almeno un alloro al collo.

La 21enne genovese è diventata la prima donna italiana a laurearsi Campionessa Olimpica: l’apoteosi alla trave la colloca tra i miti della Polvere di Magnesio, accanto a mostri sacri come Igor Cassina (oro alla sbarra ad Atene 2004), Jury Chechi (oro agli anelli ad Atlanta 1996) e Franco Menichelli (oro al corpo libero a Tokyo 1964), senza scomodare i grandi pionieri dell’era pre-bellica. Non solo: la Fata è ora una delle due donne, insieme a Manila Esposito, ad avere conquistato due medaglie nella stessa edizione dei Giochi (l’altra è l’argento nella gara a squadre). E quel bronzo nel concorso generale individuale sfumato per appena un decimo…

La 20enne marchigiana è invece diventata la prima italiana a salire sul podio in una gara individuale di ginnastica ritmica ai Giochi: fino a qualche anno fa era già un’impresa qualificare una sola atleta alla rassegna a cinque cerchi (nel recente passato il punto di riferimento era la sua ex allenatrice Julieta Cantaluppi), nella capitale francese ce n’erano ben due (Milena Baldassarri si è confermata dopo Tokyo 2020) e il Vulcano di Chiaravalle ha saputo fare centro. Il bronzo nel concorso generale è pregevole e storico, ma l’azzurro ha fatto trapelare della comprensibile amarezza per gli errori commessi in finale: avrebbe potuto lottare per qualcosa di più.

Il patrimonio ereditato da Alice D’Amato e da tutte le Fate (l’argento nel team event è davvero epocale) e da Sofia Raffaeli, in attesa della gara delle Farfalle in programma oggi pomeriggio, andrà custodito gelosamente e andrà fatto fruttare nei prossimi anni, costruendo una generazione di atlete che possano togliersi soddisfazioni nel prossimo futuro: è da questi enormi risultati sportivi che nasce la voglia di emulazione, è qui che si riempiono le palestre, è qui che si allarga la base ed è qui che il movimento si allarga. Occorre essere lungimiranti, non fermarsi e continuare a spingere per sognare sempre più in grande.

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