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Angelo Binaghi: “Italia, un oro e un bronzo che vale come oro. Il tennis ha restituito a Sara Errani quel che le avevano tolto”

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Sara Errani, Jasmine Paolini
Errani, Paolini / LaPresse

Dopo le emozioni storiche del fine settimana tennistico alle Olimpiadi di Parigi 2024, anche il presidente della FITP, Angelo Binaghi, che riveste tale ruolo ormai da inizio millennio, non ha nascosto la propria totale soddisfazione. E non ha dimenticato nemmeno alcune questioni che sono sulla bocca di buona parte degli appassionati vecchi e nuovi di questo sport.

Così a SuperTennis il numero 1 federale: “Nel tennis ha vinto l’Italia con due medaglie, un oro e un bronzo che vale come un oro. Noi che siamo arrivati fin qui senza Sinner e Berrettini, siamo la nazione più forte al mondo. Il bronzo di Lorenzo vale oro, poi bravissima Jasmine e chi l’ha assistita, ma queste sono le Olimpiadi di due colossi, Djokovic e Sara Errani, oggi hanno entrambi completato il Grande Slam d’Oro, con queste imprese“. Naturalmente, è impossibile non citare quanto fatto da Djokovic, che ha aggiunto anche lui l’ultimo trofeo che gli mancava, nel suo caso in singolare.

E poi ne ha anche per il periodo più difficile della carriera di Sara Errani: “Lo sport è galantuomoanche il tennis, che ha reso a Sara Errani quello che qualcuno le aveva tolto malauguratamente. Io credo che anche nel caso di Sara vada fatto un monumento alla famiglia (commosso), noi le siamo stati sempre vicini. Noi siamo come elefanti, non ci dimentichiamo niente, nel bene e nel male. I nostri ragazzi sono tutti straordinari, ce li invidiano in tutto il mondo. Sono stati superiori a tutti quanti, anche a chi doveva difenderli e non lo ha fatto quando ne avevano bisogno“. Il riferimento è alla squalifica per doping (letrozolo, assunzione accidentale e storia trattata con molta sufficienza da tanti) in cui la bolognese prima subì due mesi di squalifica, poi se ne vide infliggere altri otto su ricorso di NADO Italia quando aveva già ripreso a giocare. Rapporti che, al tempo, erano decisamente molto più che tesi, per usare un eufemismo.

Ma Binaghi non dimentica anche un’altra questione, quella del tennis in chiaro, partendo dalla questione degli US Open (di cui rilancia i diritti posseduti da SuperTennis, che poi è il canale federale): “Ora pensiamo agli Us Open, ci arriveremo al completo, per noi sarà il torneo più importante. Siamo noi ora la Spagna dei vecchi tempi, e abbiamo in più SuperTennis che trasmetterà in chiaro tutto il torneo, è uno scandalo che in Italia il tennis in chiaro non sia tutelato, Parlamento e Governo ci aiutino in questa battaglia. Gli italiani vorrebbero vedere ogni settimana il tennis in chiaro, combatteremo perché il tennis diventi sempre più popolare, perché non riaccada quello che è successo trent’anni fa“. Anche qui un riferimento preciso c’è, e va all’aggiornamento della direttiva AGCOM sugli eventi da trasmettere obbligatoriamente in diretta in chiaro. In mancanza di una simile direttiva, nel 2024 gli italiani non hanno potuto vedere nessuna delle tre finali Slam in singolare in diretta tv in chiaro. Per trent’anni fa (e poco meno), invece, s’intende il periodo in cui il tennis da un’importante copertura in chiaro (Roland Garros, Wimbledon e principali tornei italiani, oltre alla Coppa Davis) finì per veder ridotto in maniera enorme il proprio spazio.

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