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Atletica, debutta Sibilio, Tortu e Desalu puntano la semifinale dei 200! Battocletti e Osakue protagoniste in finale

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Nadia Battocletti
Battocletti/Lapresse

La coppia di campioni olimpici in staffetta debutta al primo turno dei 200. In gara anche Alessandro Sibilio nei 400 ostacoli, Luca Sito nei 400. Daisy Osakue nella finale del disco, la campionessa europea Nadia Battocletti nella finale dei 5000, Roberta Bruni ed Elisa Molinarolo nella qualificazione dell’asta, Yassin Bouih e Osama Zoghlami al via nelle batterie dei 3000 siepi

Sarà forse la competizione delle competizioni allo Stade de France. La rivoluzione dei 400 metri ostacoli passa attraverso il ritmo di Karsten Warholm, Rai Benjamin e Alison dos Santos, che insieme detengono ventotto delle migliori trenta prestazioni di sempre. Il norvegese Warholm detiene attualmente i titoli olimpico, mondiale ed europeo, oltre al record del mondo. Lo statunitense Benjamin ha conquistato l’argento in una Olimpiade e in due Mondiali, e si trova al culmine della carriera e della forma fisica. Il brasiliano dos Santos è il campione del mondo di Eugene e sembra avere ancora margini di miglioramento. A cercare di inserirsi in questo trio di eccellenza, ci sono l’argento europeo e finalista olimpico Alessandro Sibilio, l’estone sempre affidabile Rasmus Magi, i giamaicani emergenti James-King e Clarke, gli altri specialisti statunitensi Allen e Bassitt, il qatariota Samba, spesso ostacolato da problemi fisici, e il caraibico McMaster, argento a Budapest. Un altro talento in fase di esplosione è il brasiliano Matheus Lima.

Non ci sono azzurri nelle qualificazioni del disco maschile. Dalle Olimpiadi di Mosca l’oro va al collo di un atleta europeo. Anche quest’anno il lotto dei favoriti d’obbligo vede atleti del vecchio continente, a partire dallo sloveno Kristjan Ceh, oro al Mondiale di Eugene e all’Europeo di Roma, allo svedese oro olimpico Daniel Ståhl, le cui traiettorie abituali tardano ad arrivare in questa stagione, fino al primatista mondiale Mykolas Alekna, che dopo l’oro europeo di Monaco ha collezionato tre podi (due mondiali e quello di Roma) senza l’inno lituano. Per lui la scommessa di porre la prima pietra per eguagliare il padre Virgilijus, due volte olimpionico. Al netto dei tre specialisti più titolati, c’è da mettere in conto la caparbietà dell’austriaco Lukas Weisshaidinger e la costante ascesa dell’australiano Matt Denny. In stagione, grandi misure per il samoano Alex Rose.

Ci sono due azzurre, invece, al via delle qualificazioni del salto con l’asta femminile, Roberta Bruni ed Elisa Molinarolo. L’oro uscente è la statunitense Katie Moon (nata Nageotte), che ha trionfato sia al Mondiale di Eugene sia a Budapest, quest’ultimo ex-aequo con l’australiana Nina Kennedy. Attualmente, Kennedy è una delle atlete più in forma insieme alla svizzera Angelica Moser, campionessa europea in ascesa, e alla campionessa mondiale indoor Molly Caudery, che è arrivata terza a Roma ma rimane una delle punte di diamante della squadra britannica presente a Parigi. Tra le favorite si distinguono anche l’esperta slovena Tina Sutej, la plurimedagliata greca Katerina Stefanidi e la canadese Alysha Newman, che sta ritrovando la sua migliore condizione.

Sono due i ripescaggi in programma a seguire, quelli dei 400 ostacoli donne e quelli dei 400 piani uomini. C’è Alice Mangione a caccia di un posto in semifinale nelle batterie dei 400 piani. L’olimpionica Shaunae Miller-Uibo sta tornando da un infortunio. Per la gara individuale, le favorite per il podio includono la dominicana Marileidy Paulino, oro mondiale e argento olimpico, la polacca Natalia Kaczmarek e la costante Sada Williams di Barbados, entrambe salite sul podio a Budapest. Notevole anche il ritorno ad alti livelli della bahrainita Salwa Eid Naser, che stupì con l’oro mondiale a Doha. Tra le statunitensi, si distinguono per i loro ottimi tempi Ellis, Butler e Holmes, ma dall’America, la giamaicana Nickisha Pryce si presenta con grandi ambizioni, forte del 48.57 registrato a Londra sabato scorso. L’irlandese Rhasidat Adeleke potrebbe sorprendere tutti. L’ultima europea a vincere fu la britannica Christine Ohuruogu a Pechino nel 2008. A Parigi sarà presente anche sua sorella Victoria, semifinalista agli Europei di Roma. La mattinata si chiuderà con i ripescaggi dei 200 donne.

Il programma serale scatterà con la finale del salto con l’asta maschile con un solo grande favorito. Armand Duplantis. Da Tokyo a Budapest, il regno del salto con l’asta è dominato da Armand Duplantis. Lo svedese ha portato il record mondiale a 6,24 metri nella prima tappa della Diamond League a Xiamen e ha riconquistato il titolo europeo, con sei gare tutte sopra i sei metri. Nonostante le condizioni di forma degli avversari, i principali contendenti per il podio sono il due volte campione del mondo Sam Kendricks, il filippino Ernest Obiena (bronzo e argento negli ultimi due Mondiali) e il greco Emmanouil Karalis, che ha raggiunto una stabilità intorno ai 5,90 metri con diversi record nazionali consecutivi. Anche l’australiano Kurtis Marschall, bronzo a Budapest, è in crescita. Di fronte al suo pubblico, il nuovo numero uno di Francia è Thibaut Collet, che ha raggiunto i 5,95 metri.

Inizia anche l’avventura degli specialisti dei 3000 siepi con il primo turno. Per l’Italia al via Yassin Bouih e  Osama Zoghlami. Tre epoche hanno caratterizzato gli ultimi quindici anni nel salto con l’asta. Prima l’era di Ezekiel Kemboi, che ha conquistato due ori olimpici e quattro mondiali tra il 2004 e il 2015. Poi è arrivata quella di Conseslus Kipruto, che ha vinto un oro olimpico e due mondiali dal 2016 al 2019. Oggi siamo nell’era di Soufiane El Bakkali, il campione marocchino che ha trionfato ai Giochi di Tokyo e ai mondiali di Eugene e Budapest, e che è il favorito anche per questa edizione. Gli avversari principali includono gli etiopi Lamecha Girma, detentore del record mondiale, Samuel Firewu e Getnet Wale. Il Kenya si presenta con l’affidabile Abraham Kibiwot e il promettente Simon Koech. Tra i nomi da tenere d’occhio nella stagione attuale ci sono il tunisino Ahmed Jhinaoui e il primatista d’Oceania Geordie Beamish. L’ultimo europeo a salire sul podio è stato il francese Mahiedine Mekhissi, che ha vinto medaglie a Rio, Londra e Pechino.

Saranno Fausto Desalu, Diego Aldo Pettorossi e Filippo Tortu al via nel primo turno dei 200. La discobola azzurra Daisy Osakue è in finale nel lancio del disco femminile, con le principali contendenti per il podio sono poche ma altamente competitive. Tra loro, la statunitense Valarie Allman, campionessa olimpica uscente, la sette volte campionessa d’Europa Sandra Perkovic-Elkasevic, e la cinese Feng Bin. Quest’ultime due hanno già sconfitto Allman nella finale mondiale di Eugene, dove Feng Bin ha conquistato l’oro. A Budapest, Allman è stata nuovamente battuta, questa volta dalla sorprendente connazionale Laulauga Tausaga, che però non si è qualificata per Parigi. Accanto a questo trio di favorite, ci sono altre atlete che hanno mostrato prestazioni eccellenti in questa stagione. Le portoghesi Liliana Cá e Irina Rodrigues hanno avuto una stagione notevole, mentre la svedese Vanessa Kamga ha visto un’ascesa nelle sue misure. L’olandese Jorinde van Klinken ha dimostrato costanza e regolarità, mentre le tedesche Claudine Vita e Kristin Pudenz rimangono sempre pronte a insidiare il podio.

Alle 20.45 in programma la semifinale dei 200, a seguire la finale dei 5000 donne con Nadia Battocletti, campionessa d’Europa e convincente in semifinale. La sfida tra le due ultime primatiste del mondo e iridate di Eugene e Budapest, Gudaf Tsegay e Faith Kipyegon, ha riscritto la storia dei tempi sui 1500 metri nella scorsa stagione. L’oro uscente è Sifan Hassan, e il cast è ulteriormente arricchito dalla presenza di altre atlete africane di spicco come Ejgayehu Taye e Lemlem Hailu (al momento riserva), oltre alla primatista mondiale dei 10.000 metri, Beatrice Chebet. Tra le europee in grado di fare la differenza ci sono la campionessa dei 5000 e 10.000 metri, Nadia Battocletti, grande speranza italiana e settima a Tokyo. Il primato olimpico di 14:26.17, stabilito dalla keniana Vivian Cheruiyot a Rio 2016, è seriamente a rischio.

La serata si chiude con la finale degli 800. Con l’assenza dell’oro uscente Athing Mu, che non è riuscita a qualificarsi ai Trials a causa di una caduta, la corsa degli 800 metri femminile vede aprirsi la strada per un nuovo nome in cima al podio olimpico. Tra le favorite spicca la britannica Keely Hodgkinson, argento a Tokyo e autrice di una prestazione sensazionale a Londra con un tempo di 1:54.61. La keniana Mary Moraa, campionessa mondiale in carica, è un’altra seria contendente per l’oro. La competizione vedrà anche nuovi volti emergenti, come la sudafricana Prudence Sekgodiso, che si presenta per la prima volta ad altissimi livelli, e l’etiope Tsige Duguma, iridata indoor, che farà il suo debutto olimpico. Il nuovo prodigio britannico, Phoebe Gill, classe 2007, è un’altra atleta da tenere d’occhio. Tra le altre protagoniste, la svizzera Audrey Werro e l’ugandese Halimah Nakaayi, già iridata a Doha, promettono di dare battaglia. L’ultima europea a vincere l’oro olimpico negli 800 metri fu la britannica Kelly Holmes, che ai Giochi di Atene 2004 realizzò una storica doppietta, vincendo sia negli 800 che nei 1500 metri.

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