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Atletica, l’Italia si gioca i medagliati di Roma nella quinta giornata di gare: Fantini, Furlani e Arese per stupire

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Sara Fantini
Fantini/Grana Fidal

Fantini, Furlani e Arese per stupire in finale. Luca Sito, le specialiste dei 1500 e Alice Mangione puntano a fare la sorpresa e a conquistare un posto in finale: questo il menu che attende gli appassionati azzurri nella quinta giornata dell’atletica a Parigi 2024.

Ludovica Cavalli, Federica Del Buono e Sintayehu Vissa sono al via nelle batterie dei 1500. Faith Kipyegon è pronta a fare la storia: la keniana, detentrice di numerosi record mondiali, è la favorita per la distanza e potrebbe vincere la sua terza Olimpiade consecutiva. Tra le principali concorrenti, troviamo l’australiana Jessica Hull, la britannica Laura Muir, le americane Nikki Hiltz, Elle St. Pierre e Heather MacLean, le etiopi Diribe Welteji e la giovane Birke Haylom. Inoltre, Hirut Meshesha o Gudaf Tsegay potrebbero competere, sebbene quest’ultima, come l’olandese Sifan Hassan, sia iscritta anche ai 5000 e 10.000 metri (Hassan è iscritta anche alla maratona) e potrebbe quindi scegliere di non partecipare alla distanza più breve. L’ultima europea a vincere è stata Kelly Holmes. Il record olimpico, naturalmente, appartiene a Faith Kipyegon, con un tempo di 3:53.11 stabilito a Tokyo. L’Italia è ben rappresentata con tre atlete in gara: Ludovica Cavalli, Federica Del Buono e Sintayehu Vissa.

Non ci sono azzurri al via della qualificazione del giavellotto. A due anni dallo storico successo olimpico a Tokyo, l’indiano Neeraj Chopra ha aggiunto il titolo mondiale a Budapest e si presenta a Parigi tra i favoriti per l’oro. Tra i suoi principali avversari ci sono il ceco Jakub Vadlejch, che ha finalmente ottenuto il suo primo successo globale all’Europeo di Roma, e il tedesco Julian Weber, argento a Roma in giugno. Il gruppo dei candidati a ruoli importanti include anche il pakistano Arshad Nadeem, argento mondiale e autore di un buon esordio a Parigi in Diamond League, e il due volte campione del mondo Anderson Peters, proveniente da Grenada. Dall’area centroamericana, uno specialista che ha già vinto un’Olimpiade, il trinidegno Keshorn Walcott, oro a Londra. Inoltre, il brasiliano Pedro Rodrigues, primatista sudamericano, potrebbe sorprendere.

A seguire il ripescaggio dei 110 ostacoli che completeranno la lista dei partecipanti alla semifinale e poi c’è Larissa Iapichino, vice-campionessa europea, a caccia della finale nel salto in lungo. Alla luce dei risultati di questa stagione, la texana Tara Davis-Woodhall, argento mondiale, è una forte candidata per il successo. Tuttavia, la tedesca Malaika Mihambo, campionessa olimpica uscente, ha vinto l’oro europeo a Roma con una prestazione straordinaria. Sempre a Roma, Larissa Iapichino ha conquistato il suo secondo argento europeo, dopo quello indoor di Istanbul dell’anno scorso. Tra le iscritte spiccano anche la nigeriana Ese Brume, con tre podi tra Olimpiadi e Mondiali, la portoghese Agate De Sousa, la giovane bulgara Plamena Mitkova, vicina ai sette metri, e l’iridata uscente Ivana Spanovic, che ha mostrato un ritardo di condizione nelle gare recenti. Dai Giochi di Sydney 2000, non si vince con una misura inferiore ai sette metri. C’è Alice Mangione nel ripescaggio dei 400 piani, mentre non ci sono italiani nei ripescaggi dei 400 ostacoli. Il programma in chiusura di mattinata prevede i ripescaggi dei 200.

La sessione serale parte con le semifinali dei 400. Al via c’è l’azzurro Luca Sito che avrà bisogno del record italiano per sperare di entrare in una finale fantastica. Con il recente doppio record europeo (44.07 e poi 43.74 sabato a Londra), il britannico Matthew Hudson-Smith ha rinunciato all’Europeo di Roma per concentrarsi sull’obiettivo olimpico. A Parigi, dovrà affrontare il bahamense campione olimpico uscente Steven Gardiner, ancora considerato l’atleta da battere. Tra i contendenti del podio iridato di Budapest, spicca lo statunitense ex-ostacolista Quincy Hall, che è sceso sotto i 44 secondi in questa stagione. Insieme a lui, ci sono altri atleti di alto calibro come gli statunitensi Michael Norman e Sean Bailey, il grenadino Kirani James, e atleti in forte ascesa come il belga campione europeo Alexander Doom, il canadese Chris Morales-Williams e l’altro britannico Charlie Dobson, che continua a migliorare i suoi tempi.

C’è l’azzurra Sara Fantini impegnata nella finale del martello. L’emiliana è campionessa d’Europa in carica e proverà a ripetersi ad altissimi livelli, anche se il podio è molto complicato. Una delle principali favorite per i Giochi, la statunitense iridata a Eugene Brooke Andersen, è stata forse la vittima più illustre dei Trials, avendo registrato tre nulli. La sua esclusione apre inaspettate opportunità per la connazionale DeAnna Price (campionessa del mondo a Doha e bronzo a Budapest) e per la canadese Camryn Rogers, oro in Ungheria lo scorso anno dopo l’argento a Eugene. Le ultime tre Olimpiadi hanno visto altrettanti trionfi della polacca primatista del mondo Anita Wlodarczyk, argento agli Europei di Roma dietro l’azzurra Sara Fantini e davanti alla francese Rose Loga, che ora rappresenta il punto di riferimento del lancio del martello in Francia. Gli USA schierano anche la vincitrice dei Trials, Annette Echikunwoke, mentre la Cina punta su Zhao Jie.

In programma a seguire le semifinali dei 400 ostacoli con Ayomide Folorunso. La campionessa olimpica Sydney McLaughlin-Levrone ha stabilito l’ennesimo primato del mondo con un tempo di 50.65. Pochi giorni dopo, l’iridata di Budapest Femke Bol ha risposto con un nuovo primato europeo di 50.95, diventando la seconda donna a scendere sotto i 51 secondi. Non è improbabile che, per vincere, entrambe dovranno ulteriormente migliorarsi. Oltre alle due superstar, la stagione vede protagoniste anche altre atlete di alto livello, come l’altra statunitense Anna Cockrell e la giamaicana Rushell Clayton. Negli ultimi mesi, si è fatta notare anche la bahrainita ex-nigeriana Kemi Adekoya, che a Budapest ha ottenuto il quarto posto con tre record asiatici consecutivi. L’ultima europea a vincere una finale olimpica nei 400 metri ostacoli è stata la greca Fani Chalkia ad Atene nel 2004.

C’è Mattia Furlani tra i grandi favoriti del salto in lungo maschile. Difficile immaginare un esito diverso dall’oro per Miltiádis Tentóglou che si presenta a Parigi come unico favorito. Il campione olimpico uscente è anche l’unico superstite del podio di Tokyo 2021. Tra i suoi avversari ci saranno il giamaicano Wayne Pinnock, argento a Budapest, e l’azzurro Mattia Furlani, argento al Mondiale indoor 2024, entrambi battuti da Tentóglou per pochi centimetri. Tra i migliori interpreti del momento si aggiungono l’altro giamaicano Carey McLeod e lo svizzero Simon Ehammer, che ha rinunciato al decathlon per concentrarsi sulla gara che lo ha reso famoso a livello internazionale.

C’è Pietro Arese al via della finale dei 1500. Jakob Ingebrigtsen, in una forma straordinaria mostrata alla Diamond League di Monaco, dove ha sfiorato il record mondiale, si presenta come il favorito per bissare l’oro olimpico a tre anni dal trionfo di Tokyo. Tuttavia, nelle due ultime finali globali, è stato battuto dagli scozzesi Jake Wightman e Josh Kerr. Quest’ultimo, in particolare, ha dimostrato di poter sconfiggere nuovamente il norvegese, come avvenuto nel sensazionale miglio della Diamond League di Eugene lo scorso maggio. Tra i principali contendenti per una medaglia, spiccano gli statunitensi Yared Nuguse e Cole Hocker, il keniano Timothy Cheruiyot e una schiera di europei di talento. Tra questi, i britannici Neil Gourley e George Mills, il francese Azeddine Habz e l’italiano Pietro Arese, che dopo Ingebrigtsen è il più giovane specialista europeo nella fascia élite dei migliori.

Né Kenya né Etiopia hanno mai vinto l’oro olimpico nelle quattro edizioni dei Giochi in cui le siepi femminili sono state incluse nel programma. A Parigi, si cerca la nuova campionessa che succederà alla ugandese Peruth Chemutai, che ha sorpreso tutti a Tokyo. Le ultime tre campionesse del mondo sono tutte in gara: la keniana Beatrice Chepkoech, primatista mondiale e in una delle migliori stagioni della sua carriera; la kazaka ex-keniana Norah Jeruto; e la bahrainita ex-keniana Winfred Mutile Yavi, con quest’ultima in grande forma mentre Jeruto è rimasta più defilata. Per l’Etiopia, le giovani promesse Sembo Almayew e Lomi Muleta. Gli Stati Uniti, che hanno conquistato medaglie nelle ultime due Olimpiadi, puntano su Val Constien, protagonista di spettacolosi Trials.

L’ultima gara di serata sono i 200 donne. Julien Alfred non si confronterà con Sha’Carri Richardson (quarta ai Trials), ma avrà comunque di fronte un’avversaria americana di grande livello nei 200 metri: Gabrielle Thomas, che ha impressionato a Londra sabato scorso ed è stata bronzo a Tokyo e argento a Budapest. Un’estate fa, in Ungheria, Shericka Jackson ha vinto il suo secondo oro mondiale consecutivo. La giamaicana ha mostrato la forma migliore ai Trials nazionali, dopo un inizio di stagione sottotono. Tra le altre contendenti di rilievo ci sono Dina Asher-Smith, l’ivoriana Marie-Josée Ta Lou e la statunitense Brittany Brown, già sul podio a Doha 2019. Dal 2000, l’oro olimpico nei 200 metri femminili è sempre andato a una velocista del continente americano. L’ultima europea a vincere l’oro olimpico in questa disciplina è stata la francese Marie-José Pérec ad Atlanta nel 1996.

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