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Atletica, Marcell Jacobs prova a difendere il titolo del 100! Entra in scena Simonelli

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Marcell Jacobs
Jacobs/IPA Agency

E’ una delle giornate più attese del programma olimpico. Prendono il via tante gare attesissime ma soprattutto si assegna il titolo dei 100 in questa terza giornata di gare a Parigi 2024. In pista Marcell Jacobs, Lorenzo Simonelli, Chituru Ali, Sara Fantini, Luca Sito: tanti dei grandi protagonisti dell’ultima stagione in azzurro.

Né Kenya né Etiopia hanno mai vinto l’oro olimpico nelle quattro edizioni dei Giochi in cui le siepi femminili sono state incluse nel programma. A Parigi, si cerca la nuova campionessa che succederà alla ugandese Peruth Chemutai, che ha sorpreso tutti a Tokyo. Le ultime tre campionesse del mondo sono tutte in gara: la keniana Beatrice Chepkoech, primatista mondiale e in una delle migliori stagioni della sua carriera; la kazaka ex-keniana Norah Jeruto; e la bahrainita ex-keniana Winfred Mutile Yavi, con quest’ultima in grande forma mentre Jeruto è rimasta più defilata. Per l’Etiopia, le giovani promesse Sembo Almayew e Lomi Muleta. Gli Stati Uniti, che hanno conquistato medaglie nelle ultime due Olimpiadi, puntano su Val Constien, protagonista di spettacolosi Trials.

C’è Sara Fantini, campionessa europea a Roma, che punta alla finale olimpica nel lancio del martello. Una delle principali favorite per i Giochi, la statunitense iridata a Eugene Brooke Andersen, è stata forse la vittima più illustre dei Trials, avendo registrato tre nulli. La sua esclusione apre inaspettate opportunità per la connazionale DeAnna Price (campionessa del mondo a Doha e bronzo a Budapest) e per la canadese Camryn Rogers, oro in Ungheria lo scorso anno dopo l’argento a Eugene. Le ultime tre Olimpiadi hanno visto altrettanti trionfi della polacca primatista del mondo Anita Wlodarczyk, argento agli Europei di Roma dietro l’azzurra Sara Fantini e davanti alla francese Rose Loga, che ora rappresenta il punto di riferimento del lancio del martello in Francia. Gli USA schierano anche la vincitrice dei Trials, Annette Echikunwoke, mentre la Cina punta su Zhao Jie.

Dalia Kaddari e Anna Bongiorni hanno come obiettivo cercare di superare il turno nei 200. La sarda arriva da un infortunio che si è procurata durante la staffetta 4×100, mentre Bongiorni deve superarsi per accedere in semifinale. Julien Alfred non si confronterà con Sha’Carri Richardson (quarta ai Trials), ma avrà comunque di fronte un’avversaria americana di grande livello nei 200 metri: Gabrielle Thomas, che ha impressionato a Londra sabato scorso ed è stata bronzo a Tokyo e argento a Budapest. Un’estate fa, in Ungheria, Shericka Jackson ha vinto il suo secondo oro mondiale consecutivo. La giamaicana ha mostrato la forma migliore ai Trials nazionali, dopo un inizio di stagione sottotono. Tra le altre contendenti di rilievo ci sono Dina Asher-Smith, l’ivoriana Marie-Josée Ta Lou e la statunitense Brittany Brown, già sul podio a Doha 2019. Dal 2000, l’oro olimpico nei 200 metri femminili è sempre andato a una velocista del continente americano. L’ultima europea a vincere l’oro olimpico in questa disciplina è stata la francese Marie-José Pérec ad Atlanta nel 1996.

Mattia Furlani è tra i protagonisti annunciati del salto in lungo maschile. Il vice-campione d’Europa proverà ad inserirsi nella lotta per le medaglie. Se Miltiádis Tentóglou si presenterà a Parigi con la stessa forma mostrata agli Europei di Roma, sarà difficile immaginare un esito diverso dall’oro. Il campione olimpico uscente è anche l’unico superstite del podio di Tokyo 2021. Tra i suoi avversari ci saranno il giamaicano Wayne Pinnock, argento a Budapest, e l’azzurro Mattia Furlani, argento al Mondiale indoor 2024, entrambi battuti da Tentóglou per pochi centimetri. Tra i migliori interpreti del momento si aggiungono l’altro giamaicano Carey McLeod e lo svizzero Simon Ehammer, che ha rinunciato al decathlon per concentrarsi sulla gara che lo ha reso famoso a livello internazionale.

C’è un altro campione europeo al via, Lorenzo Simonelli, nei 110 ostacoli. In programma il primo turno. Il tre volte campione del mondo Grant Holloway è alla ricerca del titolo olimpico, l’unico che manca nella sua bacheca, sfuggitogli a Tokyo a causa di un raro errore che ha permesso al giamaicano Hansle Parchment di vincere l’oro. Parchment ha seguito le orme del connazionale Omar McLeod, precedente campione olimpico. Holloway, insieme agli altri statunitensi Daniel Roberts e Freddie Crittenden, ha impressionato ai Trials, con tutti e tre gli atleti che sono scesi sotto i tredici secondi per la prima volta. L’italiano Lorenzo Simonelli, campione d’Europa, si è confermato a livelli assoluti, finendo sette centesimi dietro Holloway al meeting di Monaco. L’Europa non vince l’oro olimpico nei 110 metri ostacoli dal 1980 (edizione boicottata dagli USA) e, prima ancora, dal 1976 con il francese Guy Drut a Montreal. Tra i giamaicani, il più quotato al momento è Rasheed Broadbell, che ha già battuto Holloway in gare di meeting nelle stagioni passate. Inoltre, l’Europa ha altre stelle emergenti, come il francese Sasha Zhoya e lo spagnolo Enrique Llopis, che sta dimostrando una crescente autorevolezza, attualmente prevalente sull’altro grande interprete spagnolo, Asier Martinez.

Ci sono tre azzurre, Ayomide Folorunso, Rebecca Sartori e Alice Muraro tra le protagoniste dei 400 ostacoli. Qualche possibilità per l’accesso alle semifinali c’è. I 400 metri ostacoli rischiano di diventare l’evento clou dei Giochi. La campionessa olimpica Sydney McLaughlin-Levrone ha stabilito l’ennesimo primato del mondo con un tempo di 50.65. Pochi giorni dopo, l’iridata di Budapest Femke Bol ha risposto con un nuovo primato europeo di 50.95, diventando la seconda donna a scendere sotto i 51 secondi. Non è improbabile che, per vincere, entrambe dovranno ulteriormente migliorarsi. Oltre alle due superstar, la stagione vede protagoniste anche altre atlete di alto livello, come l’altra statunitense Anna Cockrell e la giamaicana Rushell Clayton. Negli ultimi mesi, si è fatta notare anche la bahrainita ex-nigeriana Kemi Adekoya, che a Budapest ha ottenuto il quarto posto con tre record asiatici consecutivi. L’ultima europea a vincere una finale olimpica nei 400 metri ostacoli è stata la greca Fani Chalkia ad Atene nel 2004.

Nella sessione serale si parte con il primo turno dei 400. Luca Sito e Davide Re hanno le carte in regola per centrare l’accesso alla semifinale. Con il recente doppio record europeo (44.07 e poi 43.74 sabato a Londra), il britannico Matthew Hudson-Smith ha rinunciato all’Europeo di Roma per concentrarsi sull’obiettivo olimpico. A Parigi, dovrà affrontare il bahamense campione olimpico uscente Steven Gardiner, ancora considerato l’atleta da battere. Tra i contendenti del podio iridato di Budapest, spicca lo statunitense ex-ostacolista Quincy Hall, che è sceso sotto i 44 secondi in questa stagione. Insieme a lui, ci sono altri atleti di alto calibro come gli statunitensi Michael Norman e Sean Bailey, il grenadino Kirani James, e atleti in forte ascesa come il belga campione europeo Alexander Doom, il canadese Chris Morales-Williams e l’altro britannico Charlie Dobson, che continua a migliorare i suoi tempi.

A seguire la finale del salto in alto donne. Tra le protagoniste più attese dell’intero programma, spicca Yaroslava Mahuchikh, fresca detentrice del record mondiale di 2,10 metri, stabilito pochi giorni fa allo stadio Charléty di Parigi durante la Diamond League. L’ucraina è la favorita per l’oro olimpico, forte del bronzo ottenuto a Tokyo e del titolo mondiale conquistato a Budapest. Tra le principali avversarie figurano l’australiana Nicola Olyslagers, detentrice del record oceanico, la giovane serba Angelina Topic, l’iridata di Eugene Eleanor Patterson, anch’essa australiana, e l’altra ucraina, Iryna Gerashchenko. L’ultima non europea a vincere l’oro olimpico fu Louise Ritter degli USA, a Seul nel 1988. È da tenere d’occhio anche il primato olimpico di 2,06 metri, stabilito dalla russa Yelena Slesarenko ad Atene nel 2004.

Alle 20.05 ci sono le semifinali dei 100 con Marcell Jacobs e Chituru Ali che danno la caccia ad una finale da leggenda. La condizione fisica del campione del mondo canadese Ethan Katzberg lascia pochi dubbi sull’esito della finale a Parigi, ma la storia recente ci insegna che i pronostici possono essere sovvertiti dalla realtà della competizione. Un esempio emblematico è il quattro volte campione del mondo Pawel Fajdek, che ha recentemente raggiunto nuovamente la soglia degli ottanta metri. Il connazionale di Fajdek, Wojciech Nowicki, vanta un impressionante curriculum con l’oro olimpico di Tokyo, sette podi consecutivi a livello globale dal 2015 (Olimpiadi e Mondiali) e gli ultimi tre titoli europei. Le aspettative sono alte anche per l’ungherese Bence Halász e l’ucraino Mykhaylo Kokhan, che cerca ancora il suo primo podio da senior. Gli Stati Uniti, senza medaglie nel lancio del martello dalle Olimpiadi di Atlanta del 1996, schierano specialisti di alto livello come Haugh e Winkler, sperando di interrompere il lungo digiuno di successi in questa disciplina.

A seguire le semifinali degli 800 donne. Con l’assenza dell’oro uscente Athing Mu, che non è riuscita a qualificarsi ai Trials a causa di una caduta, la corsa degli 800 metri femminile vede aprirsi la strada per un nuovo nome in cima al podio olimpico. Tra le favorite spicca la britannica Keely Hodgkinson, argento a Tokyo e autrice di una prestazione sensazionale a Londra con un tempo di 1:54.61. La keniana Mary Moraa, campionessa mondiale in carica, è un’altra seria contendente per l’oro. La competizione vedrà anche nuovi volti emergenti, come la sudafricana Prudence Sekgodiso, che si presenta per la prima volta ad altissimi livelli, e l’etiope Tsige Duguma, iridata indoor, che farà il suo debutto olimpico. Il nuovo prodigio britannico, Phoebe Gill, classe 2007, è un’altra atleta da tenere d’occhio. Tra le altre protagoniste, la svizzera Audrey Werro e l’ugandese Halimah Nakaayi, già iridata a Doha, promettono di dare battaglia. L’ultima europea a vincere l’oro olimpico negli 800 metri fu la britannica Kelly Holmes, che ai Giochi di Atene 2004 realizzò una storica doppietta, vincendo sia negli 800 che nei 1500 metri.

Penultima gara della giornata le semifinali dei 1500 uomini. Jakob Ingebrigtsen, in una forma straordinaria mostrata alla Diamond League di Monaco, dove ha sfiorato il record mondiale, si presenta come il favorito per bissare l’oro olimpico a tre anni dal trionfo di Tokyo. Tuttavia, nelle due ultime finali globali, è stato battuto dagli scozzesi Jake Wightman e Josh Kerr. Quest’ultimo, in particolare, ha dimostrato di poter sconfiggere nuovamente il norvegese, come avvenuto nel sensazionale miglio della Diamond League di Eugene lo scorso maggio. Tra i principali contendenti per una medaglia, spiccano gli statunitensi Yared Nuguse e Cole Hocker, il keniano Timothy Cheruiyot e una schiera di europei di talento. Tra questi, i britannici Neil Gourley e George Mills, il francese Azeddine Habz e l’italiano Pietro Arese, che dopo Ingebrigtsen è il più giovane specialista europeo nella fascia élite dei migliori. A concludere questa giornata una delle gare dell’Olimpiade, la finale dei 100 metri uomini. La speranza è poter fare il tifo per qualcuno con la maglia azzurra…

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