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Atletica, Nadia Battocletti celebra l’argento: “Non sapevo se partecipare, avevo dolore al tendine”

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Battocletti / Lapresse

Enorme, enorme Nadia Battocletti! Finalmente la meritata medaglia olimpica a Parigi è arrivata. Dopo aver visto svanire il bronzo accarezzato per due ore nei 5000 metri, questa volta la ragazza trentina si è guadagnato l’alloro da ricordare per una vita, mettendosi al collo un argento meraviglioso nei 10000 metri.

Una condotta di gara meravigliosa da parte della ventiquattrenne nata a Cles, rimasta nel gruppetto delle migliori per tutta la gara e provando l’attacco a Beatrice Chibet. Non è bastato, con la keniota che ha firmato la doppietta con i 5000 per un solo decimo, ma intanto Nadia aggiorna il suo record italiano in 30’43”35.

E l’azzurra appare spaesata, ancora incredula rispetto a quella che ha fatto: “Questa cosa mi fa sorridere. Sono arrivata alle Olimpiadi con la volontà di voler imparare tanto, per mettermi alla prova. Il mio focus era sui 5000, pretendevo tanto da me, dove stavo andando molto bene. Nelle ultime settimane ho accusato dei fastidi e ho dovuto ridurre il carico, di solito arrivo al chilometraggio giusto per i 5000, ai 10000 nemmeno a pensarci. Questa è la mia quarta gara sui 10000, un avvicinamento non semplice, sono stata tanto male e per questo ringrazio Carlo Ranieri e lo staff medico, ho avuto tanto fastidio“.

E per questo lascia intendere che ad un certo punto avrebbe anche pensato di non partecipare alla gara: “Ad un certo punto mio padre mi ha detto ‘va bene così, non esageriamo, pensa alla salute’. Ma volevo divertirmi ancora, sono entrata nello stadio con il sorriso, con spensieratezza. Gli ultimi metri lo stadio implodeva. Nemmeno il riscaldamento è andato come volevo, dopo una decina di minuti ho accusato problemi al tendine, mi hanno messo un tape che mi si staccava giro dopo giro fino ad arrivarmi sotto la scarpa, il male era forte. Nei 5000 ho sbagliato una cosa, abbiamo chiuso forte e non potevo fare più di così. Le mie avversarie quando strappano lo fanno forte. Poi non è detto che tengano quel ritmo nell’ultimo giro. Negli ultimi 500-600 metri sono rimasta attenta e con gli occhi aperti. Sono in defibrillazione, ancora non capisco. Mi dissero che alle Olimpiadi sarebbe stata più difficile, a noi le cose difficili piacciono. Gli ultimi 100 metri qualcosa di allucinante, sono rimasta all’interno per rimanere incollata alle più veloci, mi immagino mia madre che mi diceva di rimanere attenta“.

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