Atletica
Atletica, perché si è svolto lo spareggio nel salto in alto alle Olimpiadi: sfumato il doppio oro come nel 2021
La finale di salto in alto maschile alle Olimpiadi di Parigi 2024 si è decisa allo spareggio. Il neozelandese Hamish Kerr e lo statunitense Shelby McEwen hanno superato 2.36 metri al primo tentativo e poi hanno sbagliato a 2.38, entrambi avevano accumulati due errori complessivi prima della miglior misura (due a 2.31 per Kerr, due a 2.34 per McEwen) e così i due atleti si trovavano a pari merito in prima posizione.
I due contendenti potevano decidere di condividere la posta in palio e conquistare entrambi la medaglia d’oro, come avevano fatto tre anni fa Gianmarco Tamberi e il qatarino Mutaz Essa Barshim alle Olimpiadi di Parigi 2024, ma l’americano si è dimostrato contrario a questa opzione e ci si è così introdotti nell’universo poco frequentato dello spareggio. Ricordiamo il regolamento di questa formula, perché viene disputata molto raramente.
Gli atleti hanno un tentativo a disposizione alla quota sbagliata (in questo caso 2.38): se uno la supera e l’altro fallisce, l’oro viene assegnato a chi ha centrato la misura; se entrambi valicano la quota si sale alla misura superiore (oggi sarebbe stato 2.40); se entrambi non riescono nell’intento si scende di misura (2.36 questa sera). Si continua con questo ping-pong: si abbassa la quota sempre basandosi sulla progressione di gara (questa sera 2.17, 2.22, 2.27, 2.31, 2.34, 2.36, 2.38) se entrambi sbagliano e la si alza se entrambi la sperano.
Nello specifico Kerr e McEwen hanno sbagliato 2.38 e poi hanno commesso un errore anche a 2.36. L’asticella si è dunque abbassata a 2.34 (altra misura saltata durante la gara “regolare”) ed è risultata decisiva: Kerr fa centro, McEwen fallisce e la medaglia oro è volata in Nuova Zelanda.