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ATP Cincinnati, anche sul cemento lo stesso Musetti degli ultimi 2 mesi? L’esordio sarà duro

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Musetti / LaPresse

Lorenzo Musetti sembra aver compiuto un salto di qualità nella sua carriera negli ultimi due mesi. Dopo il Roland Garros, l’azzurro non sembrava presentarsi in grande condizione psicofisica alla stagione sull’erba, invece proprio le tre settimane sull’erba potrebbero avergli dato una consapevolezza da portarsi dietro nei prossimi mesi.

I risultati del carrarino sono sotto gli occhi di tutti: dopo la semifinale a Stoccarda in cui è stato spazzato via da Matteo Berrettini, è arrivata la finale al Queen’s perdendo solo da un grande Tommy Paul. Scatto che è arrivato nel primo turno contro Alex de Minaur: l’azzurro era sotto 6-1 1-0 e palla del 2-0 per l’australiano, ha controbrekkato, ha avuto la forza di reagire e da quel momento è cambiato tutto con la semifinale di Wimbledon, la finale di Umago e il bronzo alle Olimpiadi.

La domanda quindi sorge spontanea: anche sul cemento sarà lo stesso Musetti ammirato negli ultimi due mesi? Sarebbe fondamentale per aspirare a una classifica ancora migliore e rosea ridurre il gap con alcuni giocatori sul veloce. Indubbiamente il cemento outdoor è la condizione nella quale il carrarino in carriera si è espresso peggio, se non in sporadiche occasioni e in brevi periodi.

Un breve periodo favorevole a Musetti in una superficie fuori dalla terra battuta furono gli ultimi mesi del 2022, con i tornei indoor su superficie non particolarmente veloce che videro l’azzurro brillare con la semifinale a Firenze, il titolo a Napoli e i quarti di finale a Parigi-Bercy. Se affronterà questa stagione sul veloce americano con la consapevolezza di esser diventato un altro giocatore, specie dal punto di vista dell’atteggiamento in campo, ecco che il toscano può togliersi delle soddisfazioni anche in questo contesto. L’esordio a Cincinnati contro Nicolas Jarry sarà già la prima cartina di tornasole.

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