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ATP Montreal, Jannik Sinner torna in campo. La pausa dopo Wimbledon, il malanno e un nuovo obiettivo

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Jannik Sinner
Sinner / LaPresse

Ritorno in campo per Jannik Sinner quest’oggi, in sostanziale prima serata italiana (se i match precedenti lo permetteranno), al Masters 1000 di Montreal. Il numero 1 del mondo ritorna dopo un periodo veramente difficile, nel quale è stato bersagliato da ogni genere di problemi che non lo hanno senz’altro messo nel migliore degli umori.

Ripercorriamo quello che è accaduto. A Wimbledon, nei quarti di finale, un evidente giramento di testa lo ha costretto a fermarsi a match in corso con intervento del medical timeout. Miracolosamente, in quelle condizioni, è riuscito a forzare il quinto set e a rischiare anche l’approdo in semifinale, che però non è riuscito. Poi, la sequenza degli eventi è stata molto chiara.

Una settimana di vacanza, per staccare, insieme alla russa Anna Kalinskaya, l’attuale fidanzata. Poi il ritorno a Montecarlo per allenarsi, come i filmati hanno ben documentato (e come lo stesso esperto giapponese Kei Nishikori ben ricorda). Poi i primi sintomi di qualcosa che non andava, che poi si sono rivelati essere tonsillite. E, alla fine, l’obbligo a dover rinunciare alle Olimpiadi di Parigi 2024, un colpo difficile da digerire. Non ci sarebbero stati, coi tempi della tonsillite, i margini per potersi presentare in condizioni accettabili. Anche perché, come dichiarato dallo stesso Sinner, di mezzo c’erano gli antibiotici ed è rimasto una settimana senza poter toccare la racchetta.

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I piani sono così cambiati, e pur con una dose importante di dispiacere per non poter tornare a vestire quella maglia azzurra che, va ricordato, ha reso Jannik autentico eroe nazionale in Coppa Davis quando si è preso sulle spalle tutto e tutti dando all’Italia la seconda Insalatiera della storia, eccolo a Montreal. Una Montreal che lo incontra in veste di difensore del titolo di Toronto, ma che ha condizioni di gioco fondamentalmente diverse dall’altra storica sede del Canadian Open, in alternanza.

Gli obiettivi sono chiaramente molti: andare più avanti possibile qui e poi avere anche margine per Cincinnati, dove non difende niente in quanto l’anno scorso lo aveva sorpreso il serbo Dusan Lajovic, che al secondo turno giocò una delle sue partite della vita. Poi ci saranno gli US Open, che nel 2023 segnarono una delle sconfitte più dolorose della carriera, quella al quinto set con il tedesco Alexander Zverev. Stavolta ci può tranquillamente arrivare da numero 1 del mondo, con tutte le speranze del caso.

Per lui, in sostanza, obiettivi tanti e speranze molte, a livello tennistico. La condizione vista in doppio con il britannico Jack Draper sembra buona, ma chiaramente il singolare è un’altra cosa. E il primo avversario, il croato Borna Coric, è un test di buonissimo livello perché, pur se calato rispetto agli anni migliori, è giocatore che tende a non lasciare particolare respiro.

Va inoltre ricordato un ulteriore concetto alla voce obiettivi: tra questi difficilmente ci sarà la Coppa Davis a livello di fase a gironi di Bologna. L’ha spiegato lo stesso Filippo Volandri: le convocazioni diramate (Sinner, Musetti, Darderi, Bolelli, Vavassori) sono state effettuate per classifica e per costrizione, perché non hanno alcun senso un mese e mezzo prima. Sono disponibili quattro sostituzioni su cinque, ed è inevitabile pensare che chi andrà avanti agli US Open (almeno, possiamo immaginare, agli ottavi o ai quarti) verrà inevitabilmente sostituito. Una situazione del tutto normale.

Intanto c’è da pensare a Montreal, là dove Sinner nel 2022 fu uno dei molti a subire l’impetuosa cavalcata dello spagnolo Pablo Carreno Busta, che poi vinse il torneo. Oggi lui fatica tantissimo a tornare su, mentre per Jannik le prospettive sono di risultati che diano un senso agli status che gli vengono prospettati in vista degli US Open.

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