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ATP Montreal, Matteo Arnaldi per la prima volta in semifinale in un 1000! Battuto il redivivo Nishikori

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Matteo Arnaldi
Arnaldi / Felice Calabrò - IPA Sport

Matteo Arnaldi si qualifica per la prima volta per le semifinali di un Masters 1000 nella propria carriera. Lo fa a Montreal, dove, dopo il pericolo scampato contro lo spagnolo Alejandro Davidovich Fokina, batte nella notte canadese il giapponese Kei Nishikori per 6-4 7-5. Sarà lui, dunque, a vedersela con Andrey Rublev, dopo che il russo ha eliminato uno Jannik Sinner a evidente corto di energie. Sarà il rematch del terzo turno al Roland Garros, vinto nettamente dal nativo di Sanremo.

Nel primo set si comprende bene che la qualità di gioco di Nishikori, se non è quella dei tempi migliori, quantomeno si può definire di livello davvero molto alto. L’ex numero 4 del mondo e finalista degli US Open (nel 2014), nelle battaglie vicino metà parziale, salva una palla break nel quarto game e poi mette a segno la seconda nel quinto, salvo poi dover restituire il maltolto ad Arnaldi nel sesto. Di lì in avanti l’azzurro riesce a controllare la situazione, ma non solo: nel decimo gioco strappa ancora la battuta al suo avversario e poi va a chiudere per 6-4.

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Il sanremese riparte con grande fiducia, e nella battaglia che infuria nei giochi iniziali del secondo set riesce a portarsi fin sul 3-0, mostrando che nella notte ormai fonda, che va oltre la mezzanotte, di Montreal, lui vuole prendersi il suo pezzo di storia personale. Nishikori, però, non demorde, trova il controbreak a zero e, sul 3-2, annulla tre chance di nuovo allungo all’italiano. Si torna in questo modo a seguire con una certa costanza i turni di servizio, almeno fin quasi al termine. Questo perché Arnaldi, nel dodicesimo game e dopo due ore di partita, si trova un match point sulla racchetta, e lo sfrutta perché gli errori del giapponese, già in numero piuttosto elevato, salgono ancora in modo fatale.

Per leggere una parte del match, basta notare il rapporto vincenti-errori gratuiti: 22-22 per Arnaldi, 16-37 per Nishikori, che però a 34 anni e dopo tutte le vicende che ha passato può ben dirsi soddisfatto. Certo, chiaramente Matteo può sorridere ancora di più, visto che vola al penultimo atto di un 1000, e non l’aveva mai fatto prima.

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