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Basket: Francia contro USA, la finale-replica di Tokyo accende Parigi 2024

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Kevin Durant, Steph Curry
Durant, Curry / Xinhua/ABACAPRESS.COM/Meng Yongmin

A Tokyo come a Parigi, il destino è sempre quello. Francia e USA tornano a giocarsi l’oro olimpico del basket maschile nella finale, in quella che diventa una situazione perlomeno curiosa. Visti i risultati di ieri del femminile, infatti, si ha una prima volta assoluta: non si era infatti mai verificato che la finale degli uomini e quella delle donne fossero esattamente identiche.

E così, quello che andrà in scena al Palais Omnisports di Bercy sarà una sorta di atto primo. Un atto, va detto, nel quale gli States di Steve Kerr arrivano da favoriti e con un grossissimo spavento tolto dalle spalle. Svetislav Pesic, infatti, aveva avuto fissa un’idea: togliere di fatto dal gioco Durant. E questo piano era riuscito, anche a costo di prendere tantissimi punti da Curry, fino al quarto fallo di Jokic che ha girato il match. Gli americani, però, ora sanno che devono stare attenti alle idee di un certo tipo di coach europei di uno stile a metà tra il vecchio e quello di, comunque, una ventina d’anni fa.

Quest’ultimo profilo corrisponde a Vincent Collet, che ha sostanzialmente quel tipo di esperienza e che, durante il torneo, non ha avuto paura di stravolgere completamente tutto il credo cestistico sul quale si era basato fin dall’inizio. E che, va rimarcato, ha quasi visto la Francia rischiare il passaggio del turno. Chissà cosa sarebbe accaduto, del resto, se il gioco da quattro di Strazel contro il Giappone non fosse entrato o non fosse stato completato. Avremmo visto senz’altro tutt’altro torneo. E invece si è vista una Francia capace di cambiare totalmente filosofia, rinunciare per larga misura al progetto del doppio lungo Gobert-Wembanyama e far salire così esponenzialmente le proprie quotazioni.

Certo, è evidente che Team USA ha tutti i favori del pronostico. Ma, lungo la strada, prima nelle partite di preparazione e poi anche contro la Serbia, ha dimostrato che delle volte il problema difesa, tante volte sottolineato da Curry, esiste. Ed è stato a un passo dal togliere di mezzo la squadra più forte dai tempi del quadriennio Pechino 2008-Londra 2012 dall’evento a cinque cerchi, almeno per i primi due posti. La Francia può creare agli States un bel problema lunghi, con l’aggiunta del fatto che Wembanyama è in questa fattispecie un autentico rebus anche se finora non ha avuto lo status di primissima stella della squadra transalpina. Certo, tutti questi discorsi si possono applicare fino a un certo punto. Quel punto ha tre nomi: Steph Curry, LeBron James, Kevin Durant. Cioè gli uomini che hanno risolto il quesito Serbia. E che, ora, vogliono andare in trionfo tutti assieme.

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