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Basket, gli USA rischiano per 35 minuti con la Serbia. Poi si accendono LeBron e Curry
Sarà tra USA e Francia la finale del torneo olimpico di basket maschile. Ma quanto è stata grande la fatica fatta dal team americano allenato da Steve Kerr, costretto a una durissima battaglia contro una strepitosa Serbia. Gli uomini di Svetislav Pesic, avanti per tre quarti e mezzo, non riescono alla fine a contenere il ritorno a stelle e strisce, sospinto dai 36 punti di Steph Curry e dalla tripla doppia (la sua seconda nella storia alle Olimpiadi) da 16 punti, 12 rimbalzi e 10 assist di LeBron James, oltre che dai 19 di Joel Embiid. Dall’altra parte 20 di Bogdan Bogdanovic, 17 di Nikola Jokic e 15 di Aleksa Avramovic.
Se si voleva chiedere un inizio spettacolo alle due squadre, eccolo servito: i primi minuti sono qualcosa che è la perfezione del concetto di showtime ad alto contenuto agonistico. Da una parte Steph Curry mette tutto quello che si può mettere, da par suo e da qualsiasi posizione. Dall’altra, però, Pesic ha cambiato totalmente modo di giocare ai serbi. Risultato: cominciano a segnare con continuità. Jokic è un po’ “il perno” nella situazione: se non segna è soprattutto dalle sue mani che arrivano i canestri di Avramovic e Bogdanovic. Il risultato è che, se per un po’ il punteggio rimane in equilibrio, è Petrusev a far andare via la Serbia, che riesce a chiudere sul 23-31 i primi 10′.
Sembra finita, ma è appena cominciata per i serbi, che spingono ancora sull’acceleratore. Guduric, Micic, Milutinov e Jokic creano un divario che ha dell’incredibile: 16 punti, 25-41, con gli USA semplicemente sbigottiti da quanto sta accadendo sul campo. Ci provano Booker ed Embiid a ridar fiato agli uomini di Kerr, solo per vederli respinti da Petrusev e Bogdanovic. Embiid fa tanto per tentare di tenere gli USA a contatto, ed è già parecchio, considerando le condizioni in cui veniva dato prima del match. Avramovic, però, esplode un’altra fiammata delle sue, e all’intervallo a Bercy si respira un’aria incredibile: 43-54.
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Si riparte con Embiid che piazza la tripla frontale, e in sostanza i primi tre minuti sono un duello tra lui e Jokic. Dobric colpisce ancora da tre, ma Curry non intende lasciar andare i serbi, e più in generale risponde a qualsiasi cosa accada dall’altra parte. Gli offre una mano Holiday per il -6 con 3’30” da giocare, ma di nuovo l’attacco degli States si blocca totalmente. E se la distrazione che consente a Micic di piazzare la tripla del 61-70 sembra apparentemente innocua vista la situazione, ben più complicato è concedere a Guduric un gioco da quattro punti che, in un attimo, significa -15. Durant, che fino a quel momento non ha segnato, realizza i punti del 63-76, ma ci sono solo 10′ da giocare.
L’inizio dell’ultimo periodo segna anche un potenziale momento di svolta dopo meno di tre minuti. La Serbia commette in un amen quattro falli di squadra, oltretutto Jokic commette il suo quarto personale, e a 7’15” dalla fine, con Booker da tre, gli USA tornano a -5. E, nonostante un gran lavoro di Milutinov che porta Jokic a firmare di nuovo il +7 (77-84), è Embiid a diventare il padrone assoluto del momento. Inerzia totalmente girata, ed è poi inevitabilmente LeBron James a firmare l’84-84 con 3’39” al termine. La sfuriata offensiva americana continua, la coppia Curry-James diventa inafferrabile ed è 91-86. C’è però ancora vita sul pianeta Serbia, che non molla, risale fino al -2, ma non si accorge che c’è da far fallo (e uno in attacco Curry l’avrebbe anche commesso, sebbene non fischiato). Proprio il simbolo dei Golden State Warriors, dalla lunetta, chiude il discorso: 95-91, sarà Francia-USA.
USA-SERBIA 95-91
USA – Curry* 36, Edwards 2, James* 16, Durant 9, White, Haliburton ne, Tatum ne, Embiid* 19, Holiday* 3, Adebayo, Davis 4, Booker* 6. All. Kerr
SERBIA -Plavsic ne, Petrusev* 9, Jovic, Bogdanovic* 20, Marinkovic, Dobric* 9, Jokic* 17, Micic 8, Guduric 9, Davidovac ne, Avramovic* 15, Milutinov 4. All. Pesic