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Boxe, arriva una storica medaglia per il team dei rifugiati politici

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LaPresse

I Giochi Olimpici di Parigi 2024 scrivono una pagine di storia loro e dello sport. Cindy Ngamba, infatti, coglie la prima medaglia per il Team dei Rifugiati dato che si trova in semifinale di pugilato e questo vuol dire almeno bronzo. La 25enne, immigrata avventurosamente da bambina dal Camerun in Inghilterra, attraversa mille vicende fino a quando, a 18 anni, omosessuale dichiarata, decide di non rientrare nel suo paese.

A Parigi 2024, sono 29 gli atleti che fanno parte del Team Rifugiati. Al momento è proprio Ngamba a spiccare dopo aver battuto nei quarti la francese Davina Michel, con il punteggio di 5-0 nella categoria dei -75 kg. Una sublimazione di una carriera speciale e soprattutto di una vita che le ha regalato tantissime difficoltà.

Ngamba è nata a Douala, in Camerun, nel 1998. Nel 2007, a 9 anni, la mamma, Gisette, la porta in Francia, ma due anni dopo decide di spedirla dal padre in Inghilterra a Bolton. Senza documenti viene fermata numerose volte e, come se non bastasse, il padre non porta a termine le pratiche necessarie per regolarizzare i figli.

Passano gli anni e, vittima di bullismo, inizia a fare sport. Boxe in particolare. Vorrebbe rappresentare l’Inghilterra ma non può perché priva di nazionalità britannica. Dal 2020 ha lo status di rifugiata e ora il sogno dell’oro olimpico. Una storia nella storia. Vita e sport. Cindy Ngamba sta scrivendo una pagina dello sport e dei Giochi Olimpici. Anzi, l’ha già ampiamente scritta. Rimane solo da capire quale sarà il finale. 

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