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Boxe, Guido Vianello demolisce Makhmudov: straripante vittoria per ko tecnico, continua la scalata tra i massimi

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Guido Vianello
Vianello / LiveMedia/Roberto Bettacchi/SportReporter - LivePhotoSport.it

Guido Vianello ha letteralmente travolto Arslanbek Makhmudov al Centre Videotron di Quebec City (Canada), vincendo per ko tecnico nel corso dell’ottava ripresa e conquistando così il tredicesimo successo della propria carriera da professionista (l’undicesimo prima del limite, a fronte di due battute d’arresto e un pareggio). Si tratta di un’affermazione fondamentale per il 30enne, che ora può sperare di scalare le gerarchie dei pesi massimi e di disputare incontri di maggiore caratura nel prossimo futuro.

Il ribattezzato The Gladiator, al ritorno sul ring dopo aver perso contro Efe Ajagba per split decision lo scorso 13 aprile, ha offerto una prestazione semplicemente maiuscola e ha tramortito il colosso russo-canadese in maniera nitida: l’avversario 35enne non era di certo un fenomeno, ma il rinominato The Lion era più pesante di circa nove chilogrammi (119,6 kg contro 110,8 kg) a praticamente parità di altezza (197 contro 198 cm) e vantava un ruolino di 19 successi (18 per ko), tanto da essere il favorito per i bookmakers.

Il pugile romano è stato bravo a gestire gli annunciati colpi potenti dell’avversario, anticipandolo costantemente con una serie di ganci e montanti di pregevole caratura tecnica. Nel corso del terzo round ha colpito l’occhio sinistro del rivale con un violento destro e l’ematoma si è subito fatto vedere, tanto che nel giro di un paio di riprese l’occhio di Makhmudov era completamente chiuso. Il pugilato di Guido Vianello, caratterizzato da rimarchevoli colpi precisi e da una rilevante rapidità di azione, ha totalmente tramortito il russo, che prima di stasera era nella top-15 di due ranking mondiali (11mo per la WBC, 15mo per la IBF).

L’avversario non è mai riuscito a sfoggiare la propria potenza, risultando troppo lento e impreciso per merito dell’ammirevole boxe dentro-fuori inscenata dal nostro portacolori. L’arbitro canadese Alberto Padulo ha chiamato sul ring il medico per ben tre volte, proprio per controllare l’occhio sinistro di Makhumodov: dopo due autorizzazioni a procedere, è arrivato lo stop e la conseguente vittoria dell’italiano per ko tecnico dopo otto round (il match era sulla lunghezza delle dieci riprese). I due si erano già affrontati da dilettanti alle World Series nel 2015 e in quell’occasione vinse Makhmudov per un ko tecnico dovuto curiosamente a una ferita all’occhio sinistro.

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