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Canoa velocità, i possibili nuovi innesti per l’Italia verso Los Angeles 2028

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Federico Zanutta e Fabiano Palliola
Federico Zanutta e Fabiano Palliola comunicato stampa Federcanoa

La canoa esce dalle Olimpiadi 2024 con il meraviglioso argento di Carlo Tacchini e Gabriele Casadei nel C2 500, che hanno riportato l’Italia sul podio nella canadese dopo 62 anni. Non è però certamente tutto positivo, perché a Parigi 2024 il movimento italiano non ha qualificato neanche un kayak. Bastano due numeri per capire di cosa si parli, la canoa in tutte le manifestazioni a Cinque Cerchi ha raccolto 15 medaglie: 13 dal kayak e 2 dalla canadese.

Serve assolutamente svoltare, abbandonare l’antichità e provare a guardare al movimento giovanile che offre spunti decisamente interessanti. Casadei è classe 2002, e il progetto con Tacchini (29 anni) è solo all’inizio. Questa la si può chiamare la barca sicurezza, che tra quattro anni si presenterà a Los Angeles per migliorare il risultato ottenuto. Sempre dalla canadese, nomi nuovi che spingono non mancano: attenzione a Marco Tontodonati e Samuele Veglianti, due ragazzi che tanto bene hanno fatto nell’ultimo anno junior e si sono ambientati all’esordio tra gli under 23.

Spostandoci al femminile, ha già fatto risultati tra le senior Olympia Dalla Giustina, che è andata vicina anche a qualificarsi per Parigi. L’azzurra ora potrà dedicarsi alla canoa a tempo pieno, e in quattro anni potrebbe diventare una delle carte da medaglia. Più ampio il discorso per quel che riguarda al kayak. Partendo dal femminile due sono i nomi che spiccano: Sara Del Gratta e Anastasia Insabella. La prima, livornese classe 2005, ha vissuto un secondo anno da junior spaventoso, da assoluta protagonista sia ai mondiali sia agli europei.

Un inverno difficile per Del Gratta, che ha dovuto sempre rincorrere la forma e il passaggio di categoria si è fatto sentire. A fare irruzione è arrivata la siciliana Insabella, classe 2009, che al primo anno tra le grandi si è prima guadagnata la convocazione in nazionale e poi ha preso finali nelle manifestazioni internazionali. E’ giovanissima, quattro anni sono tanti, può succedere di tutto ma la stoffa sembra proprio esserci.

La situazione più complessa, ma quella che potrebbe regalare più sorprese: il kayak maschile. Si deve ripartire dai giovani, da quelli nati nel nuovo millennio. Se il k1 1000 sembra ancora pane di Samuele Burgo, per un’ultima occasione al siracusano, l’altra barca su cui puntare è indubbiamente il k4 500. Non si può sbagliare la scelta dell’equipaggio, e i primi due candidati a salirci sono Giovanni Penato e Francesco Lanciotti. I due, entrambi classe 2001, si sono distinti nelle ultime annate in k2, e sono i più pronti.

Poi si va dai ragazzi veramente giovani, classe 2004 e 2005 che hanno vinto titoli su titoli da junior, e nei primi anni da under hanno portato a casa medaglie giocandosela con ragazzi di tre o quattro anni in più. Un talento assolutamente cristallino è Federico Zanutta, friulano classe 2005 che può veramente esplodere. Con lui quest’anno nelle competizioni giovanili ha gareggiato Luca Micotti, un anno in più e proveniente dalla Polisportiva Verbano. Stessa società da cui viene Achille Spadaccini, mentre è romano Fabiano Palliola, altro nome su cui puntare.

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