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Ciclismo
Ciclismo su pista, bronzo meraviglioso per l’inseguimento maschile. Quarto quello femminile, definiti i quarti della sprint uomini
Scende il tramonto sulla seconda giornata di gare per quel che riguarda il ciclismo su pista alle Olimpiadi di Parigi 2024. Una sessione serale di grandi emozioni per l’Italia, con il quartetto maschile che si mette al collo un bronzo pesantissimo. Nel velocissimo velodromo di Saint-Quentin-en-Yvelines prestazione maiuscola dei ragazzi per battere la Danimarca, con le femmine che invece si sono dovute accontentare del quarto posto. Spazio poi alla velocità maschile, con la definizione dei quarti di finale e un Harrie Lavreysen scatenato.
Il pomeriggio è aperto ancora una volta dagli sprinter, che affrontano il turno dei sedicesimi. Per chi vince, pass per gli ottavi; per lo sconfitto invece ulteriore possibilità con i ripescaggi. I big fanno tutti il proprio lavoro, con il solito Lavreysen (autore del record del mondo in qualificazione nel pomeriggio) che non sbaglia un colpo. Impressionano anche l’altro olandese Jeffrey Hoogland, l’australiano Matthew Richardson e il russo con passaporto israeliano Michail Jakovlev.
Si passa poi alle finali dal 5°-8° posto dell’inseguimento a squadre maschile, con il Canada che raggiunge un Belgio dal quartetto sgretolato e una Nuova Zelanda da 3’44″741 che batte la Francia chiudendo in quinta posizione. Sale tantissimo la tensione, con un’Italia-Danimarca per la terza piazza che vale tantissimo. I danesi, come sempre negli ultimi due giorni partono fortissimo, il quarto posto per gli azzurri sembra dietro l’angolo. Ma da metà gara in avanti il quartetto italiano accelera, la Danimarca crolla e si sfalda completamente.
Ultimi due giri in totale gestione per Filippo Ganna, Jonathan Milan, Francesco Lamon e Simone Consonni, che esultano per un bronzo di valore assoluto (prima medaglia di giornata per l’Italia, che vedeva in serio pericolo la striscia di giorni consecutivi sul podio) ottenuto con il tempo di 3’44″197. Incredibile l’epilogo della finale per la medaglia d’oro, vinta dall’Australia contro la Gran Bretagna in 3’42″067. Quattro chilometri tiratissimi, con al massimo due decimi di differenza tra i due quartetti che si sono dimostrato più forti in questi giorni. Poi, ad un giro dalla fine, quando i britannici erano poco più di un decimo dietro, Ethan Hayter ha una sbandata, scende dalla sella ma rimane miracolosamente in piedi. Questo però, di fatto, consegna l’oro agli aussie.
Gasate dalla super prestazione dei ragazzi il quartetto femminile approccia la finale per il bronzo con la Gran Bretagna a tutta, arrivando anche ad avere dopo 2500 metri più di un secondo di vantaggio. Uno sforzo purtroppo pagato a carissimo prezzo nell’ultimo chilometro, dove abbiamo vissuto il contrario rispetto alla gara maschile. Italiane che crollano, britanniche che incrementano l’azione e vanno a prendersi la medaglia con il tempo di 4’06″832. Un doppio turno che comunque si è fatto sentire, con il CT Marco Villa che aveva deciso di inserire Chiara Consonni al posto di Martina Fidanza con Elisa Balsamo, Letizia Paternoster e Vittoria Guazzini; per provare a trovare il guizzo vincente.
Medaglia d’oro dell’inseguimento femminile che va agli Stati Uniti, dopo una pazzesca prestazione con il brivido finale quando il quartetto americano di è sfaldato un po’. MVP delle statunitensi è Kristen Faulkner, che dopo il successo nella prova in linea su strada si prende anche quello in pista. Non cade per poco il record del mondo, con gli USA che fermano il cronometro a 4’04″306, battendo nettamente la Nuova Zelanda. Per le posizione più arretrate la Francia è 5a e la Germania, oro uscente, solo sesta; mentre chiudono Australia e Canada.
L’infinita giornata per gli sprinter si chiude con i ripescaggi degli ottavi di finale, che vanno in definitiva a comporre il quadro degli otto che domani disputeranno i quarti di finale. Passano direttamente al primo colpo Lavraeysen, Richardson, Turnbull, Kaiya Ota, Jack Carlin e Hoogland. Dagli ultimi ripescaggi escono gli altri due nomi: Obara e Rydyk.