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Ciclismo su pista, Simone Consonni: “E’ stata una gara a sfinimento”, Francesco Lamon: “E’ un bronzo d’orgoglio”

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Consonni-Milan-Moro-Ganna-Lamon / Lapresse

Un bronzo che vale tantissimo e che alimenta la striscia olimpica di giornate consecutive a medaglia dell’Italia alle Olimpiadi. Il quartetto azzurro maschile del ciclismo su pista batte la Danimarca nella finale 3-4° posto prendendosi il terzo gradino del podio, in un torneo vinto dall’Australia davanti alla Gran Bretagna.

Oltre a Filippo Ganna e Jonathan Milan, a far parte della formazione allenata da Marco Villa ci sono, ormai in una line up collaudata, Simone Consonni e Francesco Lamon. Entrambi hanno parlato alla Rai, queste le loro dichiarazioni.

Simone Consonni: “E’ stata una gara a sfinimento: e loro erano più stanchi di noi (ride, ndr). Alla fine in queste gare, dove ti giochi le medaglie,  conta solo arrivare davanti agli altri e noi lo abbiamo fatto. Sono rimasto a ruota pratica sempre, anche perché avere davanti Ganna e Milan non è facile. Poi c’è Lamon: passa sempre inosservato, ma alla fine ha un ruolo anche lui determinante. Ringrazio tutti, perché sono stati giorni non facili sia a livello fisico sia a livello mentale. Vincere è facile, riconfermarsi è difficile: e noi siamo risaliti sul podio. L’Olimpiade non è una gara qualsiasi: arrivano tutti in forma perfetta e rimettersi una medaglia al collo mi mette e ci mette tanta gioia addosso”.

Francesco Lamon: “Ci tenevamo tantissimo. Ieri è passato più il dispiacere di non aver centrato la finale per l’oro che la volontà di farci vedere pronti a giocare il bronzo, ma superato il primo momento abbiamo resettato tutto e siamo ripartiti. Siamo arrivati al velodromo con la grinta che ci distingue, noi non siamo una squadra, ma siamo fratelli: prenderci un bronzo ci soddisfa, siamo contenti di essere sul podio, ancora una volta tutti insieme”. 

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