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Colei che ha distorto lo spazio-tempo ed è diventata leggenda: Alice D’Amato, faro imperituro della ginnastica italiana

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Alice D'Amato
D'Amato / Lapresse

La donna della prima volta per eccellenza, colei che ha concretizzato qualcosa che poteva albergare solo nei meandri delle menti più ottimiste e dei sognatori nati, colei che ha distorto lo spazio tempo, attualizzando il futuro e rendendo umano il leggendario. Alice D’Amato sarà per sempre la Campionessa Olimpica alla trave di Parigi 2024, colei che ha confezionato l’esercizio della vita sull’attrezzo considerato femminile per eccellenza e che in un caldo lunedì di agosto si è consacrata leggenda dello sport tricolore.

L’Italia ha aspettato quasi un secolo per festeggiare la sua prima medaglia d’oro ai Giochi nella ginnastica artistica femminile, sport che fece il proprio debutto ad Amsterdam 1928 e che subito regalò al Bel Paese l’argento nella gara a squadre. Peccato che quell’alloro sia un unicum isolato fino a tre anni fa, quando Vanessa Ferrari replicò quel metallo al corpo libero nell’edizione di Tokyo 2020. Sei giorni fa un altro argento nel team event per mano delle mitiche Fate, ma immaginare un’apoteosi a cinque cerchi era ben altra cosa.

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Alice D’Amato emula miti maschili come Jury Chechi (anelli ad Atlanta 1996) e Igor Cassina (sbarra ad Atene 2004), unici italiani a trionfare nell’evento sportivo più importante nel secondo dopoguerra al pari di Franco Menichelli (corpo libero a Tokyo 1964). Nessuno le toglierà mai il primato di prima donna italiana a imporsi ai Giochi e sarà il faro imperituro della nostra Polvere di Magnesio: l’impresa nella capitale francese non deve essere un punto di arrivo, ma un trampolino di lancio.

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Le gesta della 21enne genovese devono essere una fonte di ispirazione, un esempio da emulare, il totem da seguire, il punto di riferimento per generazioni future di giovani ginnaste come lo sono stati gli show offerti da Vanessa Ferrari nel recente passato, su tutti il titolo mondiale all-around conquistato nel 2006, quando davvero la ginnastica femminile era una splendida novità alle nostre latitudini. Una ragazza magica che ha stravolto qualsiasi logica, non nella sua specialità di punta (sono le parallele asimmetriche) e quando tutto sembrava apparecchiato per la vittoria di sua maestà Simone Biles.

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