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Dal Brasile proteste per la gara dell’oro di Alice D’Amato: “Un giudice ripreso con la medaglia in mano”

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Alice D'Amato
D'Amato / Lapresse

La finale alla trave che ha animato l’ultima giornata della ginnastica artistica alle Olimpiadi di Parigi 2024 ha riscosso una vesta eco mediatica in giro per il mondo per svariati motivi: la clamorosa caduta della stella Simone Biles, l‘errore sorprendente della cinese Yaqin Zhou (candidata per il titolo e designata duellante della statunitense) e la vittoria di Alice D’Amato, prima donna italiana a conquistare una medaglia d’oro ai Giochi in questo sport.

Simone Biles ha un po’ polemizzato con il pubblico dopo aver terminato l’esercizio, ma a destare perplessità è stata anche la valutazione assegnata a Zhou: è caduta sull’attrezzo durante una sequenza, eppure è stata valutata con un elevato 14.100 in virtù di un’esorbitante nota di partenza pari a 6.6 ed è riuscita a conquistare la medaglia d’argento, salendo sul secondo gradino del podio tra le genovese e Manila Esposito (14.000).

Sono arrivate forti lamentele dal Brasile, perché Rebeca Andrade è rimasta sull’attrezzo (pur commettendo tre evidenti sbavature) e ha chiuso in quarta posizione. Più che per la valutazione tecnica, il malcontento si basa su un video in cui si nota che la giudice Qiu-Rui Zhou tiene in mano la medaglia conquistata dalla connazionale, scattando poi una foto al premio. In Sudamerica non è stata gradita la confidenza tra una giudice di gara e un’atleta dello stesso Paese, a maggiore ragione dopo che nonostante una caduta sia stata premiata con una medaglia (succede, ma è un evento molto raro).

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