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L’amarezza di Tamberi: “A mia moglie ho detto che smetto. Chiedo scusa ai tifosi, io non all’altezza”

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Gianmarco Tamberi
Gianmarco Tamberi / LaPresse

Niente da fare per Gianmarco Tamberi, protagonista ieri del Golden Gala a Roma, tappa italiana della Diamond League tenutasi allo Stadio Olimpico. Al cospetto di una cornice di pubblico molto calorosa, Gimbo avrebbe voluto vincere, anche per cancellare lo zero dalla casella “vittoria” nel meeting italiano. La speranza era quella di dar seguito a quanto di straordinario aveva fatto vedere due mesi fa negli Europei, con la strepitosa misura di 2.37, miglior prestazione mondiale dell’anno.

Vittorioso nell’appuntamento di Diamond League a Chorzow, si sperava di porre il sigillo. La gara nella Città Eterna ha avuto un esito diverso e Tamberi ha concluso in terza posizione, superando al primo tentativo 2.20 e 2.24, al secondo 2.27, mentre tre errori a 2.30. Chiaramente la condizione fisica non può essere speciale, anche tutti i problemi che hanno costellato il suo avvicinamento alla gara olimpica.

Mi dispiace tanto, questa sera la curva era tale e quale a quella degli Europei, sentire entusiasmo e carica mi ha fatto immenso piacere. Non sono stato all’altezza di questo tifo. Responsabilità mia. Non riuscivo a saltare, forse reduce dalla stanchezza della Slesia. L’ho sentito da subito. Avrei dovuto saltare almeno 2,30. Colpa mia, chiedo scusa a tutti, a chi è venuto e chi ha tifato. È un momento così, a mia moglie dopo la gara ho detto: ‘smetto’. Deve passare“, ha dichiarato Gimbo ai microfoni di RaiSport HD.

Per la cronaca, la prova è stata vinta dal sudcoreano Sanghyeok Woo (2.30 al terzo tentativo), precedendo il giamaicano Romaine Beckford, che ha concluso sempre a 2.30 e alle spalle dell’asiatico per tre errori nei salti precedenti (uno a 2.15  due a 2.27).

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