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Gianmarco Tamberi stringe i denti e vola in finale alle Olimpiadi. Harrison out, Sottile passa, brivido Barshim

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Gianmarco Tamberi
Tamberi / Lapresse

Gianmarco Tamberi si è qualificato alla finale di salto in alto alle Olimpiadi di Parigi 2024, ma il fuoriclasse marchigiano non ha brillato nel turno preliminare andato in scena sulla pedana dello Stade de France. Il Campione Olimpico di Tokyo 2020 si è presentato nella capitale francese dopo avere trascorso la giornata di domenica in ospedale a causa di un probabile calcolo renale e con febbre a 38,8 °C, senza dimenticarsi del problema al bicipite femorale che gli aveva impedito di partecipare alle due gare prescelte prima dei Giochi per affinare la forma.

Il Campione del Mondo, apparso ancora più magro rispetto ai trionfali Europei di Roma (con annessa miglior prestazione mondiale stagionale, 2.37 metri) e un po’ svuotato dal punto di vista energetica, con un volto spento rispetto ai picchi di gioia a cui ci ha abituato nel corso della sua carriera, è entrato in gara a 2.20 metri e ha poi valicato 2.24 al primo tentativo facendo traballare l’asticella. Il ribattezzato Gimbo ha poi sbagliato nettamente le prime due prove a 2.27, mentre il terzo assalto a quella quota è risultato di maggiore qualità ma non è bastato per fare centro.

Questo riscontro è stato comunque sufficiente per rientrare tra i migliori dodici e per staccare il biglietto per l’atto conclusivo, ma per puntare a una medaglia occorrerà inevitabilmente ritrovare un po’ di condizione fisica e pescare dal cilindro il salto di lusso: è il detentore delle tre corone e ha un talento sconfinato a cui aggrapparsi in un momento decisamente complicato, purtroppo capitato in prossimità dell’evento più importante del triennio.

Lo statunitense JuVaughn Harrison, argento iridato in carica (la scorsa estate perse il duello con l’azzurro a Budapest), ha commesso tre errori a 2.24 ed è stato eliminato: stop sorprendente, ma va anche detto che l’americano era giunto quarto ai Trials ed è stato ammesso ai Giochi solo perché chi lo ha preceduto non era in possesso del ranking. Il qatarino Mutaz Essa Barshim, l’altro Campione Olimpico di Tokyo 2020, ha valicato 2.27 alla seconda prova dopo essersi toccato il polpaccio sinistro quando ha abbozzato il primo tentativo, tanto da essere aiutato da Tamberi nel distendere la gamba come si è soliti fare quando si accusano dei crampi.

Il neozelandese Hamish Kerr, Campione del Mondo Indoor e tra i grandi favoriti per il podio, si è salvato quando era con le spalle al muro: 2.20 alla terza e 2.24 alla seconda, poi 2.27 al primo assalto. Il migliore della mattinata è stato lo statunitense Shelby McEwen con un percorso netto fino a 2.27, attenzione al sudcoreano Sanghyeok Woo (2.27 alla seconda) e al giapponese Ryoichi Akamatsu (2.27 alla seconda dopo aver valicato 2.24 alla terza).

Promosso anche il nostro Stefano Sottile, capace di 2.24 al primo affondo e poi autore di tre voli a 2.27 che fanno ben sperare: stesso percorso di qualificazione di Tamberi e sesto accredito di ammissione alla finale. Accedono in finale anche il giamaicano Romain Beckford, il sudafricano Brian Raats, il ceco Jan Stefela, l’ucraino Oleh Doroshchuk e il bulgaro Tihomir Ivanov (tutti con 2.24).

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