Olimpiadi
Malagò: “Sul Settebello giudizio salomonico. Da Tamberi ci si può aspettare di tutto”
Ospite dell’approfondimento su Rai 2 HD Notti Olimpiche, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha detto la sua sui vari temi d’attualità di queste Olimpiadi di Parigi 2024 in casa Italia. Una giornata, quella di ieri, in cui gli azzurri hanno conquistato ben sei medaglie, ma che a un certo punto stava prendendo una piega veramente negativa.
“Fino al primo pomeriggio, tutto quello che poteva andar male stava andando male. Abbiamo arricchito il computo dei quarti posti, poi con il bronzo di Sofia Raffaelli il vento è un po’ cambiato e sono arrivate medaglie fantastiche e molto pesanti, penso all’oro chiaramente di Guazzini e Consonni nella Madison e all’argento di una straordinaria Nadia Battocletti. Sei medaglie, tanta roba! Abbiamo ancora qualche carta da giocare negli ultimi giorni“, ha dichiarato Malagò.
Il n.1 dello sport italiano ha poi risposto alla questione “Settebello”, ovvero sulla protesta dei giocatori della Nazionale di pallanuoto maschile prima e nel corso della partita contro la Spagna, dopo quanto accaduto nel quarto di finale contro l’Ungheria: “Abbiamo fatto tutto il possibile per sostenere il Settebello vista la chiara ingiustizia arbitrale subìta. C’è stato un giudizio curioso, salomonico, perché da una parte la partita è stata omologata, ma poi dall’altra al giocatore espulso è stata tolta la squalifica. Sulla protesta, io non faccio il maestro, ma il tutto va considerato anche dal punto di vista istituzionale. La storia delle Olimpiadi è piena di questi di episodi. Quanto fatto dai giocatori italiani è legittimo, ma c’è da considerare anche un aspetto istituzionale“.
Malagò ha detto la sua sul caso della pugile algerina, Imane Khelif, oro in questi Giochi e al centro di polemiche sconfinate in ambito politico su una questione di “genere”: “Le valutazioni scientifiche vanno lasciate alle persone competenti. Quest’atleta era la stessa presente a Tokyo, sconfitta in semifinale“.
Sui nuovi sport che questa edizione di Parigi ha promosso, la posizione del presidente del Coni è stata la seguente: “Io sono meno vicino emotivamente a queste nuove discipline, ma se poi si fa un discorso di seguito e di share, i numeri sono dalla parte di chi vuole queste novità. C’è poco da fare, se si vuol globalizzare non si può rimanere arroccati esclusivamente alla tradizione. Si deve tener conto anche delle nuove generazioni“.
A conclusione, su Gianmarco Tamberi e la 4×100 Malagò ha dichiarato: “Quando ho sentito Tamberi sei giorni fa, era piangente per il dolore e il rischio di non partecipare. Ero sinceramente preoccupato. Il percorso di Gimbo è stato fatto di tanti alti e bassi. Per quanto mi riguarda, la gara più complicata era la qualificazione, ora sta molto meglio. Da lui ci si può aspettare di tutto. Sulla 4×100 e i velocisti, Jacobs è stato straordinario perché da tre anni non andava così forte e ha fatto una frazione in staffetta super. Poi, sì sono arrivati quarti, ma a pochi centesimi di secondo dal podio. Quando si vince o si perde una medaglia per così poco, non vedo cosa si possa dire“.