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Il peggior Leonardo Fabbri dell’anno alle Olimpiadi: medaglie lontane, domina Crouser

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Leonardo Fabbri
Fabbri / Grana/FIDAL

Leonardo Fabbri si era presentato con enormi ambizioni alle Olimpiadi di Parigi 2024 e con tutte le credenziali per conquistare una medaglia nel getto del peso, forte della seconda miglior misura al mondo di questa stagione (22.95 metri di record italiano, siglato il 15 maggio a Savona) e di addirittura undici vittorie consecutive con lanci sopra i 22 metri. Nella gara più importante dell’anno, però, il toscano è rimasto al di sotto della barriera dell’eccellenza in campo internazionale, quando bastava un 22.15 per salire sul podio.

Leonardo Fabbri ha iniziato la gara con una spallata decisamente oltre quel muro e sembrava poter rispondere all’iniziale 22.64 stampato dallo statunitense Ryan Crouser, ma all’azzurro è stato ratificato un nullo perché ha toccato in maniera millimetrica la parte superiore del poggiapiedi. In quel momento un po’ di sconforto ha fatto capolino nell’allievo di Paolo Dal Soglio, che però ha cercato di reagire e ha piazzato un 20.96 utile per per proseguire la gara.

Il Campione d’Europa e vice campione del mondo, che ieri aveva sofferto in qualifica prima di timbrare il 21.76 necessario per passare il turno, è incappato in un ulteriore nullo alla terza prova. La situazione si fa complessa, ma il colosso toscano ha ancora tutte le potenzialità per poter invertire l’inerzia della gara: più volte in stagione aveva trovato le misure buone nella seconda parte delle gare. Al quarto assalto riesce a piazzare un 21.70, che verrà poi annullato una ventina di minuti per motivi ignoti (caso decisamente atipico).

A quel punto la pioggia inizia a fare capolino allo Stade de France e la pedana si inzuppa rapidamente: Leonardo Fabbri scivola letteralmente alla quinta prova, poi la struttura viene asciugata al termine della rotazione ma al sesto tentativo non si sono più le condizioni per trovare la prestazione tecnica di rango. Successivamente viene riassegnato il 21.70 del quarto assalto e Leonardo Fabbri chiude in quinta posizione. Per salire sul podio servivano i 22.15 metri raggiunti dallo statunitense Joe Kovacs (unico uomo oltre i 23 metri in stagione) e dal giamaicano Rajindra Campbell: argento al collo dell’americano in virtù del secondo miglior risultato (21.71 contro 20.00), quarto l’altro statunitense Payton Otterdahl (22.03).

Leonardo Fabbri sperava di poter battere gli americani e regalarsi la notte magica, invece torna a casa a mani vuoto quando era uno dei grandi favoriti della vigilia, come testimonia il palmares delle ultime due stagioni. Lo statunitense Ryan Crouser era l’uomo più accreditato della vigilia ed è riuscito a vincere con una sassata da 22.90 metri alla terza prova, preceduta da 22.64 e 22.69. Resta un rammarico perché oggi il primatista mondiale (23.56 lo scorso anno) era battibile dal miglior Leonardo Fabbri e invece festeggia la terza apoteosi consecutiva ai Giochi dopo quelle di Rio 2016 e Tokyo 2020, affiancata da due trionfi ai Mondiali (2022 e 2023).

Ricordiamo le undici vittorie consecutive sopra i 22 metri di Leonardo Fabbri, che era imbattuto fino a questa sera (a Londra aveva sconfitto anche Crouser e Kovacs due settimane fa): 22.95 a Savona, 22.91 ad Asti, 22.90 a Pergine Valsugana, 22.88 a Modena, 22.59 a Lucca, 22.52 a Londra in Diamond League, 22.45 agli Europei di Roma, 22.43 a Szekesfehervar, 22.40 a Ostrava, 22.38 a Bydgoszcz, 22.11 agli Assoluti di La Spezia.

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