Olimpiadi
Julio Velasco insegue il trionfo da Guru: la seconda finale olimpica dopo 28 anni, l’uomo che ha fermato il tempo
Giani, Bernardi, Gardini, Zorzi, Cantangalli, Tofoli, Papi, Bovolenta. Semplicemente una corazzata formidabile, il nucleo pulsante della Generazione dei Fenomeni che vinse i Mondiali di volley nel 1990 e nel 1994 e che si presentò da autentica favorita alle Olimpiadi di Atlanta 1996. Sembrava essere un oro garantito per l’Italia, che quattro anni prima si scottò ai quarti di finale, battuta dall’Olanda con l’unicum del punto in modalità decider al tie-break (16-17).
Anche i Giochi negli States, però, non si conclusero con il tanto auspicato trionfo atteso da un Paese intero e ancora una volta furono i tulipani a fare piangere gli azzurri. Ancora una volta al tie-break (15-17), in una drammatica finale che ancora oggi viene vissuta molto male dai protagonisti di quel giorno: la squadra più forte di tutti i tempi è rimasta senza la gloria imperitura dell’apoteosi a cinque cerchi, anche se due anni dopo riuscì a completare la storica tripletta consecutiva ai Mondiali.
In panchina, in entrambe le occasioni, era presente il CT Julio Velasco. Il Guru della pallavolo internazionale aveva ai tempi 40 e 44 anni. Sono passate 28 stagioni, i capelli si sono fatti bianchi sulla nuca del Maestro, la lungimiranza è rimasta la stessa, la filosofia è inamovibile, la tempra è quella di un ragazzino, la capacità di leggere le partite, i giocatori e le persone è ineguagliabile. Sono passate le primavere e ora il nativo di La Plata ha 72 anni, ma di fronte a sè ha la ghiotta occasione di vincere un oro olimpico.
Ha dichiarato che non deve essere un’ossessione, ma è innegabile che si tratti di una grande opportunità. Ci proverà domenica 11 agosto (ore 13.00), questa volta alla guida delle donne. Dal volley maschile a quello femminile, sempre sulla panchina dall’Italia: 28 anni fa c’era l’Olanda, questa volta troverà gli USA sulla strada verso la consacrazione imperitura. Un uomo che ha scritto la storia della pallavolo e i cui pensieri continuano a segnare questo sport, un uomo che ha fermato le lancette del tempo e che è già diventato mito.