Atletica
Larissa Iapichino graffia in qualifica alle Olimpiadi: seconda davanti a Mihambo con una bella misura, Spanovic out
Larissa Iapichino si è qualificata con grande personalità alla finale di salto in lungo alle Olimpiadi di Parigi 2024. L’azzurra ha piazzato un brillante balzo da 6.87 metri (0,1 m/s di vento a favore) in occasione del secondo tentativo sulla pedana dello Stade de France, andando ben oltre la norma di qualifica fissata a 6.75.
La fresca vice campionessa d’Europa, che aveva aperto la gara in totale controllo (6.60 metri con 1,1 m/s di brezza alle spalle al primo assalto), si è fermata ad appena sette centimetri dallo stagionale siglato un paio di mesi fa a Roma in occasione della rassegna continentale e a otto centimetri dal suo personale all’aperto (lo scorso anno a Montecarlo). La 22enne toscana tornerà in pedana per andare a caccia di una medaglia considerando il suo potenziale e una condizione di forma apparsa in crescita rispetto all’uscita nella Capitale.
La figlia di Fiona May, allenata da papà Gianni, è sembrata decisamente centrata in fase di rincorsa e ha ben approcciato l’asse di battuta, lasciando intendere che c’è del margine: riuscirà a superare i sette metri proprio nell’appuntamento sportivo più importante, tra l’altro al suo debutto? La mamma salì sul secondo gradino del podio in due edizioni dei Giochi: ad Atlanta 1996, quando gareggiò da Campionessa del Mondo, e a Sydney 2000, l’anno prima di vincere il secondo titolo iridato.
Larissa Iapichino è stata promossa con la seconda misura della sessione, a sandwich tra le due grandi favorite della vigilia: la statunitense Tara Davis-Woodhall (Campionessa del Mondo indoor e argento iridato all’aperto, 6.90 al secondo tentativo dopo un iniziale 6.64) e la tedesca Malaika Mihambo (Campionessa Olimpica di Tokyo 2020 e Campionessa d’Europa, 6.86 dopo due nulli iniziali e staccando ad addirittura 31 cm di distanza nella prova buona).
Spicca la grande eliminazione della serba Ivana Spanovic: la Campionessa del Mondo outdoor non è mai parsa in condizione durante questa annata agonistica e si è fermata a 6.51 metri, rimanendo fuori dalle migliori dodici. La norma di qualifica è stata raggiunta anche dalla nigeriana Ese Brume (6.76 alla terza prova). Rivedremo in finale anche le nigeriane Ruth Usoro (6.68) e Prestina Oluchi Ochonogor (6.65), le statunitensi Jasmine Moore (6.66) e Monae’ Nichols (6.64), la rumena Alina Rotaru-Kottmann (6.63), la giamaicana Ackelia Smith (6.59), la burkinabè Marthe Koala (6.59) e la francese Hilary Kpatcha (6.59).
Tra le eliminate, oltre a Spanovic, spiccano atlete di buon livello come la spagnola Fatima Diame (6.52), la serba Milica Gardasevic (6.48), la bulgara Plamena Mitkova (6.45), la portoghese Agate De Sousa (6.34), la tedesca Mikaelle Assani (6.24) e la tedesca Tessy Ebosele (6.09).