Ginnastica e cultura fisica

L’Italia della ginnastica ritmica festeggia con Farfalle e Raffaeli alle Olimpiadi: il bis di medaglie è un inedito

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Raffaeli / Lapresse

L’Italia della ginnastica ritmica ha conquistato due medaglie alle Olimpiadi di Parigi 2024: il bronzo di Sofia Raffaeli nel concorso generale individuale e il bronzo delle Farfalle nell’all-around per gruppi. Si tratta di una prima volta storica per il Bel Paese, che non era mai riuscito a salire sul podio in entrambe le gare previste ai Giochi.

LO SHOW DELLE FARFALLE 

L’Italia si è confermata sul podio alle Olimpiadi nella gara per gruppi di ginnastica ritmica dopo il bronzo conquistato a Tokyo 2020. Le Farfalle sono riuscite a meritarsi la medaglia del medesimo metallo anche a Parigi 2024 sotto la guida della DT Emanuela Maccarani, dopo aver superato tante difficoltà negli ultimi tre anni, a cominciare da qualche problema fisico e passando per il noto caso abusi che ha destabilizzato la nostra Nazionale.

La capitana Alessia Maurelli, Agnese Duranti, Daniela Mogurean, Laura Paris, Martina Centofanti si sono meritate il terzo gradino del podio con il punteggio complessivo di 68.100, dopo essersi presentate all’atto conclusivo con il secondo riscontro del turno preliminare. Resta un po’ di amaro in bocca perché la nostra Nazionale avrebbe potuto ambire al colpaccio totale: vincere la gara andata in scena alla gremita La Chapelle Arena non era impossibile considerando le potenzialità del quintetto tricolore.

Purtroppo una pesantissima perdita di attrezzo e qualche sbavatura di troppo con i cinque cerchi hanno frenato le Farfalle che si sono fermate a 1,7 punti: in una gara dove Bulgaria e Israele hanno sbagliato moltissimo e a cui Spagna e Brasile non si erano qualificate si poteva fare qualcosa in più.

LA MAGIA DI SOFIA RAFFAELI

Sofia Raffaeli diventata la prima italiana a salire sul podio in una gara individuale di ginnastica ritmica ai Giochi: fino a qualche anno fa era già un’impresa qualificare una sola atleta alla rassegna a cinque cerchi (nel recente passato il punto di riferimento era la sua ex allenatrice Julieta Cantaluppi), nella capitale francese ce n’erano ben due (Milena Baldassarri si è confermata dopo Tokyo 2020) e il Vulcano di Chiaravalle ha saputo fare centro. Il bronzo nel concorso generale è pregevole e storico, ma l’azzurro ha fatto trapelare della comprensibile amarezza per gli errori commessi in finale: avrebbe potuto lottare per qualcosa di più.

Il patrimonio ereditato dalle Farfalle e da Sofia Raffaeli andrà custodito gelosamente e andrà fatto fruttare nei prossimi anni, costruendo una generazione di atlete che possano togliersi soddisfazioni nel prossimo futuro: è da questi enormi risultati sportivi che nasce la voglia di emulazione, è qui che si riempiono le palestre, è qui che si allarga la base ed è qui che il movimento si allarga. Occorre essere lungimiranti, non fermarsi e continuare a spingere per sognare sempre più in grande.

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