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L’Italia ha accarezzato un nuovo sogno alle Olimpiadi: 4×100 quarta, gli USA sbagliano e il Canada vince

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Italia 4x100 / Lapresse

Campioni Olimpici a Tokyo 2020 con una volata consegnata alla memoria imperitura come una delle imprese più magiche della storia dello sport tricolore. Quarti alle Olimpiadi di Parigi 2024, a sette centesimi dal ritorno sul podio a cinque cerchi. I Moschettieri della velocità ci hanno provato anche allo Stade de France e sono rimasti in lizza fino all’ultimo per una medaglia nella 4×100, rendendosi protagonisti di una gara coraggiosa e palpitante su una pista bagnata che ha indubbiamente complicato le gesta di tutti i contendenti.

L’Italia ha chiuso con il crono di 37.68, ovvero il quarto tempo della storia per il Bel Paese: 37.50 in occasione dell’apoteosi di tre anni fa nella capitale giapponese, 37.63 e 37.68 ai Mondiali 2023 conclusi con la medaglia d’argento, 37.82 due mesi fa quando ci si è imposti agli Europei di Roma. Il quartetto è stato encomiabile in una gara caratterizzata dal clamoroso pasticcio degli USA: Christian Coleman ha travolto Kenneth Bednarek al primo cambio, poi gli americani sono stati anche squalificati per invasione di corsia.

Senza la corazzata a stelle e strisce in circolazione (tra l’altro priva della sua stella Noah Lyles) si è aperta la caccia al bersaglio grosso e gli azzurri ci hanno provato. Buona prima frazione di Matteo Melluzzo: tempo di reazione di 0.142 e fase di accelerazione un po’ macchinosa, ma poi il siciliano si è disteso bene (10.40) e ha passato un grande testimone a Marcell Jacobs. Il Messia ha lasciato andare i cavalli sul rettilineo opposto (fantastico parziale di 8.96) e ha lanciato un prodigioso Lorenzo Patta, semplicemente magico in curva (9.12) e capace di portare l’Italia in seconda posizione, ad appena tre centesimi dal Giappone e davanti di misura su Canada, Sudafrica, Gran Bretagna.

Tocca a Filippo Tortu, l’uomo delle staffette, l’uomo che si trasforma con un bastone in mano, l’uomo dell’epocale volata conclusiva a Tokyo: il brianzolo sembra poter sgusciare via, supera Koki Ueyama e si sogna in grande a metà rettilineo, ma poi perde il picco di velocità (9.20) e lo sorpassano di slancio André De Grasse (8.89), Akani Simbine (8.78) e Zharnel Hughes (8.78). Questa volta l’impresa surreale non è riuscita a un quartetto che ha fatto toccare all’Italia picchi di gloria impensabili in una specialità iconica.

Forse occorreva azzardare Chituru Ali sul rettilineo finale? Difficile viste le prestazioni offerte sui 100 metri allo Stade de France dopo il 9.96 di Turku. Il sorprendente Canada di Aaron Brown, Jerome Blake, Brendon Rodney, Andre De Grasse ha vinto in 37.50, curiosamente lo stesso tempo che tre anni fa servì alla nostra Nazionale per vincere. Argento al collo del Sudafrica di Bayanda Walaza, Shaun Maswanganyi, Bradley Nkoana, Akani Simbine (37.57, record africano), terza la Gran Bretagna di Jereamiah Azu, Louie Hinchliffe, Nethaneel Mitchell-Blake, Zharnel Hughes (37.61).

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