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Manila Esposito, la bellezza del candido stupore: due medaglie olimpiche a 17 anni e un talento plasmato

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Manila Esposito
Esposito / IPA Agency

Avere diciassette anni e avere al collo due medaglie olimpiche. Solo pochissime elette possono fregiarsi di certi primati, di sicuro c’è solo un’italiana che può affermarlo con il sorriso: Manila Esposito, tra le grandi protagoniste del Bel Paese alle Olimpiadi di Parigi 2024. Prima lo spettacolare argento conquistato insieme alle compagne Alice D’Amato, Angela Andreoli, Elisa Iorio, Giorgia Villa nella gara a squadre. Poi la grande gioia individuale con il bronzo meritato alla trave. 

Una spedizione a cinque cerchi semplicemente meravigliosa per la ginnasta campana, che rientra nel ristrettissimo club di ginnaste italiane capaci di salire sul podio ai Giochi per più di una volata. Un pianetino abitato soltanto da due fenomeni: la napoletana di Boscotrecase e Alice D’Amato, prima donna del Bel Paese a laurearsi Campionessa Olimpica (alla trave) dopo aver esultato insieme alle altre Fate.

Una ragazza dalle enormi doti umane che non ha mai smesso di credere nelle proprie potenzialità, anche nei momenti più difficili. Il talento di Manila Esposito era già parso evidente a Civitavecchia sotto la guida di Camilla Ugolini, poi a quindici anni d’età il trasferimento a Brescia per vivere insieme alle altre Fate e una crescita tecnicamente dirompente: la classe 2006 si è separata dalla famiglia, si è integrata in un gruppo già creato e ha acquisito quelle competenze decisive per emergere in campo internazionale.

E dire che Manila Esposito non ha nemmeno eseguito il suo migliore esercizio sui 10 cm: uno sbilanciamento le può essere costato anche mezzo punto, a dimostrazione che il potenziale di questa atleta ancora minorenne (spegnerà le candeline il 2 novembre) è davvero sconfinato. A 17 anni e 271 giorni ha conquistato l’argento con la squadra, sei giorni dopo la gloria nella finale di specialità, il tutto condito dal 14mo posto nell’all-around e dalla partecipazione all’atto conclusivo al corpo libero.

Candido stupore: possiamo descrivere in questo modo il suo stato d’animo durante i dieci giorni in terra transalpina al conseguimento di ciascun risultato da record. Il tutto in una stagione dove si è laureata Campionessa d’Europa nel concorso generale individuale (terza italiana a riuscirci dopo Vanessa Ferrari e Asia D’Amato), alla trave e al corpo libero, oltre che con la squadra nella magica settimana di Rimini. Il futuro è suo, ha appena iniziato e può già pensare alle Olimpiadi di Los Angeles 2028.

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