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Mauro Nespoli: “Qualche errore, ma anche un po’ di sfortuna. Los Angeles 2028? Ci penserò”

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Mauro Nespoli
Mauro Nespoli / Lapresse

Mauro Nespoli ha salutato le Olimpiadi di Parigi 2024. L’arciere azzurro ha ceduto nel torneo individuale maschile ai quarti di finale al fortissimo coreano Lee Wooseok, con il punteggio di 4-6, in un duello dove comunque l’italiano ha mostrato tutta la sua bravura lottando di fatto alla pari con uno dei mostri sacri della disciplina.

Intervistato dalla Fitarco, il lombardo ha detto:Non c’è stata differenza con il coreano, ho tirato molto bene, non sono contento di tornare a casa con questa sconfitta, perché il match è stato molto equilibrato. Nell’ultimo set ho scelto di mirare verso sinistra dopo aver valutato il vento, è stato un nove così come la seconda freccia, mentre la terza ho cercato di ritrovare il centro ma senza arrivare al 10. Sono contento di come ho tirato, è stata una bellissima esperienza che purtroppo finisce a un passo dalle sfide per le medaglie“.

Sul campo di gara:C’erano due tribune molto alte sui lati, alle spalle no, ogni tanto sentivi aria addosso ma non sul bersaglio e viceversa, questo ha distratto un pochino e poi c’è chi ha saputo gestire meglio e chi peggio questa situazione. Mi dispiace per come è andata, anche guardando i punteggi degli altri quarti di finale: c’è sicuramente chi ha tirato peggio di me in termini di punti, me la sarei probabilmente giocata in semifinale. Purtroppo nel ranking round ho avuto qualche passaggio a vuoto e questo mi ha portato nel lato del tabellone con i due coreani più forti. Potevo fare meglio in quella circostanza, ma c’è stata anche un po’ di sfortuna“.

Sul futuro:Ora ho bisogno di recuperare, questo triennio è stato molto impegnativo, ho speso tanto, farò le analisi opportune, di sicuro non chiudo con Parigi, ma se arriverò fino a Los Angeles 2028 lo saprà il tempo, non posso dirlo con certezza adesso. Il bilancio per il gruppo in generale è positivo, la squadra è giovane, a casa ci sono atleti ancora più giovani che stanno crescendo bene, ci è mancata un po’ di freddezza in qualche occasione, a partire dalla qualifica. Ovviamente non siamo soddisfatti del risultato finale, volevamo una medaglia e bisognerà lavorare tanto perché il livello a cui eravamo abituati non è più sufficiente. Bisogna tornare ad avere la fame di risultati, probabilmente dopo la striscia positiva fino a Londra questa è venuta un po’ a mancare, mentre gli altri sono cresciuti tantissimo e forse le due medaglie individuali di Tokyo ci hanno dato l’illusione che la strada fosse corretta, ma credo che sia il risultato a squadre che possa dare il vero polso della situazione e purtroppo non arrivano medaglie a squadre dal 2012, questo deve farci riflettere per puntare più in alto in futuro“.

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