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Nuoto, l’Italia chiude le Olimpiadi di Parigi 2024 con un podio in meno di Tokyo. Ma la qualità è aumentata…

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Gregorio Paltrinieri
Paltrinieri / LaPresse

La Defence Arena chiude i battenti. Sono stati nove giorni piuttosto intensi per queste Olimpiadi di Parigi e l’Ital-nuoto ha chiuso con cinque medaglie, una in meno rispetto a Tokyo. Un bilancio di 2 ori, 1 argento e 2 bronzi. L’avventura tricolore nella vasca transalpina è stata più qualitativa rispetto a quella nipponica, dal momento che tre anni fa il metallo pregiato non fu ottenuto dai nostri portacolori. Il bilancio in piscina, infatti, fu di sei podi, ovvero 2 argenti e 4 bronzi.

In questo discorso pesano tanto i sigilli personali di Thomas Ceccon nei 100 dorso e di Nicolò Martinenghi nei 100 rana, al pari della doppietta argento-bronzo di Gregorio Paltrinieri nei 1500 e negli 800 stile libero. Il restante bronzo è quello della 4×100 stile libero che si è confermata su standard molto elevati.

Una rassegna a Cinque Cerchi, dunque, con i metalli pregiati, ma con meno profondità. In Giappone i finalisti furono 19, con 8 record nazionali e 13 primati personali. In questo caso, si può affermare che le “seconde linee” non siano riuscite ad avere lo stesso rendimento. Si deve prendere atto di 14 finalisti, con Alberto Razzetti all’atto conclusivo in tre gare (200 delfino, 200 e 400 misti).

Sono mancati i primati dal punto di vista cronometrico, dal momento che Simona Quadarella è stata l’unica a stabilire il record nazionale negli 800 stile libero (quarta posizione finale) e i soli Razzetti (200 delfino), Leonardo Deplano, Lorenzo Zazzeri (50 stile libero), Luca De Tullio (800 stile libero) e Sofia Morini (100 stile libero) hanno siglato i loro personali. Un aspetto chiaramente che deve portare a delle riflessioni, come la mancata qualificazione all’atto conclusivo di tante staffette, tra cui la mista uomini, che era bronzo olimpico.

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