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Olimpiadi, a quando un’edizione estiva in Italia? Ormai viverle in casa è un privilegio

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Con Parigi 2024 andata definitivamente in archivio, il fuoco di Olimpia passa già idealmente a Milano-Cortina 2026. Si parla di Giochi invernali, ovviamente, ma proprio questa dinamica fa sorgere spontaneo un quesito in questa calda notte agostana. Quando rivedremo un’edizione dei Giochi estivi – quelli “veri” – in Italia?

L’unica volta in cui il nostro Paese ha organizzato la manifestazione a Cinque cerchi più seguita e sentita, è stato nel 1960 a Roma. Proprio la Città Eterna tentò di ottenere nuovamente l’appuntamento del 2004, venendo però dolorosamente sconfitta da Atene, in quello che fu una sorta di risarcimento per la scandalosa assegnazione dell’edizione del centenario – quella del 1996 – ad Atlanta (molto ci sarebbe da dire sui retroscena e sulle pressioni che, il 18 settembre 1990, generarono uno dei più grandi vilipendi della storia olimpica).

A proposito di centenario, giocarsi la carta di Roma 2060 potrebbe non essere un’idea malvagia. Certo, mancano ancora 36 anni. Però, alla luce delle tempistiche del Cio, della sempre più elevata volontà di ampliarsi a nuovi mercati e della doverosa rotazione continentale, non è da escludere che passi molto tempo prima di ri-vedere i Giochi estivi in Europa.

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Forse si dovrà comunque aspettare almeno il 2040. I prossimi due giri sono già stati assegnati a Los Angeles (Stati Uniti) e Brisbane (Australia). Per il 2036 si sono sinora fatte avanti la Turchia (Europa solo formalmente), l’India, l’Indonesia e il Cile. L’Arabia Saudita ancora non si è proposta, ma state sicuri che prima o poi lo farà. Quando avverà sarà pressoché impossibile arginarne lo strapotere economico e politico.

L’Italia nel frattempo fa collezione di edizioni invernali, alcune arrivate anche a sorpresa (proprio come Milano-Cortina). Nel mentre, a breve, chi è nato durante i Giochi di Roma 1960 compirà 64 anni.

Fermo restando che “del doman non v’è certezza” e non è neppure possibile prevedere l’evoluzione dell’esistenza di ognuno di noi da un giorno all’altro, è ovvio come effettuare certi ragionamenti sia un puro esercizio di stile notturno, dovuto magari alla calura estiva.

Una cosa però è certa. Ormai, vivere nel proprio Paese i Giochi estivi (appunto) è un privilegio che può capitare una volta nella vita. Se va bene. Perchè Parigi e la Francia, non propriamente una città e una nazione qualunque, hanno dovuto attendere 100 anni

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