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Olimpiadi, è cambiata la geografia della scherma? L’Asia conquista metà degli ori e il Giappone vince il medagliere

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Giappone Scherma

I Giochi Olimpici di Parigi 2024 sono andati in archivio come quelli in cui l’Asia è diventata il nuovo continente egemone della scherma, scalzando da tale ruolo l’Europa. Un fatto epocale, almeno se guardiamo esclusivamente alle competizioni disputate al Grand Palais. Bisogna però saper contestualizzare il tutto.

Senza dubbio, l’Asia ha dettato legge, avendo conquistato 6 delle 12 medaglie d’oro messe in palio. Inoltre, il Giappone ha vinto il medagliere, fatto senza precedenti per la disciplina. Sono peraltro stati conseguiti svariati risultati inediti, quale la vittoria nella prova a squadre di fioretto maschile, mai sfuggita al Vecchio continente.

Cionondimeno, è doveroso analizzare l’accaduto andando oltre i meri risultati, che possono essere figli delle circostanze ed essere influenzati da dinamiche che potrebbero portare a conclusioni fallaci. Il Giappone non è mai andato così bene e Hong Kong ha mandato a segno entrambe le proprie carte da medaglia d’oro. Eppure, gli altri Paesi asiatici di riferimento, hanno vissuto edizioni migliori.

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La Corea del Sud aveva già incamerato 2 ori a Londra 2012 ed è uscita da Parigi 2024 con meno medaglie rispetto a quante ne avesse raccolte a Tokyo. Giochi soddisfacenti, ma non sensazionali. Viceversa, la Cina è addirittura rimasta a quota zero, fatto che non si verificava da Atlanta 1996. Una debacle, per Zhongguo.

Al contempo, non bisogna dimenticare l’assenza della Russia, che nella scherma aveva vinto il medagliere sia a Rio de Janeiro che a Tokyo. Dal canto loro, le altre superpotenze europee di riferimento (Italia, Francia e Ungheria), una medaglia d’oro l’hanno raccolta.

A proposito di Europa, va rimarcato come gli schermidori nipponici stiano spiccando il volo sotto l’ala di tanti maestri provenienti dal nostro continente. In particolare, i francesi Erwann Le Pechoux e Franck Boidin nel fioretto, il loro connazionale Jerome Guth nella sciabola o l’ucraino Oleksandr Gorbachuk nella spada.

Insomma, l’Asia ha vissuto un’edizione olimpica complessivamente sensazionale, ma non per questo è realmente diventata il nuovo punto di riferimento della scherma mondiale. Quelli di Parigi 2024 saranno ricordati come i Giochi in cui ha conquistato metà delle medaglie d’oro messe in palio, però è una situazione verificatasi grazie anche a una serie di “allineamenti planetari”.

Il vero continente di riferimento resta l’Europa, soprattutto se si guarda ai maestri. Gli allievi si stanno però migliorando viepiù in tutto l’orbe terracqueo e sono ormai al livello di chi ha insegnato loro. Evidentemente molto bene.

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