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Olimpiadi, il 1° agosto si conferma propizio. Outsider meglio dei favoriti, eguagliare Tokyo non sarà semplice

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Giovanni De Gennaro
Giovanni De Gennaro / Lapresse

Dal 1° agosto 2021 al 1° agosto 2024. Sono trascorsi esattamente tre anni, anche se sembra ieri. Come dimenticare d’altronde quei 10 minuti in cui l’Italia si vantò di possedere contemporaneamente l’uomo più veloce del mondo e quello che salta più in alto? Quella giornata resterà per sempre l’apice massimo ed intoccabile dello sport tricolore a 360 gradi.

Anche questo 1° agosto ci ha però riservato due ori: se rappresenteranno un punto di svolta, come accaduto nella scorsa edizione di Tokyo 2020, lo scopriremo solo nei prossimi giorni. Tra alti e bassi, naturali nell’arco di una Olimpiade, al momento l’Italia sta mantenendo una tabella di marcia tutto sommato accettabile, che la mette nella condizione di poter provare a fare meglio della passata edizione. Va detto che, rispetto ai Giochi nel Sol Levante, il numero totale di medaglie dopo sei giorni è inferiore di tre unità (16 contro 19), ma gli ori sono aumentati da 2 a 5.

Anche questa volta, e come accade ormai da qualche edizione, è un’Italia in cui gli outsider ottengono risultati migliori rispetto ai conclamati numeri uno. Se andiamo a guardare i cinque ori sin qui messi in bacheca, chi partiva con i crismi del favorito della vigilia? Il solo Thomas Ceccon nei 100 dorso di nuoto. Non di sicuro Nicolò Martinenghi e Giovanni De Gennaro. Discorso un po’ diverso per le spadiste e per Alice Bellandi: Alberta Santuccio, Mara Navarria, Rossella Fiamingo e Giulia Rizzi erano le teste di serie n.1 del tabellone, tuttavia il Bel Paese non aveva mai vinto un oro in questa specialità e le donne da battere erano le padrone di casa francesi; la judoka, a sua volta n.1 del ranking, nei pronostici partiva comunque dietro la bestia nera Anna-Maria Wagner, poi finita addirittura fuori dal podio.

Forse sarebbe stato anche lecito sperare in 5 ori dopo sei giorni, magari avremmo firmato. Tuttavia ci saremmo aspettati i successi del fioretto (uno per la verità era anche arrivato, ma questa è un’altra brutta storia…), di Antonella Palmisano nella marcia o Danilo Dennis Sollazzo nel tiro a segno; e mai avremmo pensato di non vedere Irma Testa ed Aziz Abbes Mouhiidine neppure alla seconda settimana: purtroppo sappiamo che la boxe ha perso qualsiasi credibilità a livello dilettantistico.

Insomma, l’Italia sovente vince quando meno te lo aspetti, un po’ come accaduto a Tokyo 2020, quando gli unici veri favoriti ad imporsi furono Ruggero Tita e Caterina Banti nella vela. Per delle stime sulle proiezioni finali occorrerà attendere domenica 4 agosto. Ad oggi la sensazione è che non sia così facile raggiungere e superare nuovamente quota 40 medaglie, mentre siamo in corsa per eguagliare o provare a migliore di poco i 10 successi della scorsa edizione. Sperando che anche qualche altro favorito vada ad affiancare Ceccon.

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