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Pagelle GP Austria, i voti della MotoGP: Bagnaia galattico, Martin marca a uomo, Bastianini solido

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Francesco Bagnaia / IPA Sport

PAGELLE GP AUSTRIA 2024 MOTOGP

FRANCESCO BAGNAIA (Ducati Factory) 10 e lode: una gara perfetta. Senza mezzi termini. Non sbaglia nulla. Una traiettoria, una scelta. Niente. Parte bene, ma Jorge Martin non è da meno. Fa di tutto per superare lo spagnolo nel più breve tempo possibile e ci riesce. Da quel momento in avanti si entra nel suo terreno di caccia ideale. Una gara di testa, nella quale può dettare il passo. Martin cerca di tenere il suo ritmo il più a lungo possibile, ma con il passare dei giri molla la presa. Nel finale prova a riavvicinarsi, ma Pecco ne ha ancora e scappa di nuovo. Vittoria, e weekend, im-Pecc-abili. 25a vittoria nella classe regina, come una leggenda come Kevin Schwantz. La lode è meritatissima.

JORGE MARTIN (Ducati Pramac) 8: chiude la gara deluso perché si aspettava di rimanere più nelle vicinanze di Bagnaia ma, sinceramente, la sensazione è che non potesse fare di più contro questo Pecco. Spinge al massimo, dà tutto quello che ha nella manopola, ma il campione del mondo ne ha sempre un pizzico di più. Ogni volta che prova ad avvicinarsi, l’altro se ne va di nuovo. Conquista punti importanti, ma ora è di nuovo secondo in classifica.

ENEA BASTIANINI (Ducati Factory) 7: una domenica a rischio noia per “La Bestia”. Davanti sono troppo lontani, alle sue spalle non c’è nessuno, per cui il romagnolo è costretto a percorrere giri su giri da solo. Pensando solo a sé stesso ed alla sua moto. Fa il massimo, oggettivamente. Dopo i fasti di Silverstone arriva un altro weekend di spessore nel quale conferma di essere in crescita con la sua GP24. Peccato che a novembre le due strade si debbano dividere…

MotoGP, monologo di Bagnaia nel GP d’Austria, Martin staccato. Podio per Bastianini

MARC MARQUEZ (Ducati Gresini) 6.5: come sempre mille gare in una. In curva 1 rischia di finire in Svizzera tanto finisce largo dopo il contatto con Morbidelli. Dopodiché inizia una splendida rimonta che lo porta al quarto posto ma, come suo solito, non si fa mancare altri rischi e contatti. In scia a Miller colpisce con il braccio la sua gomma posteriore, quindi rischia di finire nella ghiaia dopo un attacco alla chicane 2A-2B. Insomma, un vero e proprio distillato del Cabroncito che, comunque, nella fase finale della corsa era il più veloce in pista.

BRAD BINDER (Red Bull KTM) 6.5: il primo al traguardo non ducatista. Becca 18.6 secondi da Bagnaia ma, nel complesso, disputa una gara solida. Non gli capitava da un po’ troppo tempo. Bene così per il sudafricano.

MARCO BEZZECCHI (Ducati Pertamina VR46) 6.5: mezzo voto in più di incoraggiamento. Il romagnolo era reduce da troppi weekend anonimi. Oggi aveva la chance di fare bene e chiude al sesto posto. Il distacco è amplissimo (+21.2 secondi) ma dopo tante difficoltà potrebbe fare tesoro di questa gara per rilanciarsi.

MAVERICK VINALES (Aprilia) 5.5: chiude al settimo posto a 24.3 secondi dalla vetta. Gara anonima, per essere generosi per l’Aprilia. Anche il suo vicino di box, Aleix Espargarò (voto 5) perde progressivamente rispetto ai primi della classe. La moto va troppo a targhe alterne. Ieri bene, oggi no.

PEDRO ACOSTA (Gas Gas Tech3) 4.5: che fine ha fatto il “rookie maravilla” che aveva impressionato nella prima parte della stagione? Le scusanti non mancano, incominciando da una moto che non va proprio, ma chiudere 13° a 33.7 secondi da Bagnaia, è davvero troppo poco. Urge una scossa a team e pilota.

YAMAHA 2: ennesima prestazione imbarazzante per il team di Iwata. Alex Rins termina 16° a 37.5 secondi (voto 4), Fabio Quartararo addirittura 18° a 43.7 (voto 3.5). La M1 peggiora invece che migliorare. I piloti non ne azzeccano una e la sensazione di sconforto è totale. La domanda rimane sempre quella: “Cosa ha convinto Quartararo a rinnovare per altri 2 anni con Yamaha?”

HONDA 0: se Yamaha è disastrosa, il colosso di Saitama è anche peggio. Luca Marini appiedato a metà gara, Joan Mir 17° a 40.4 secondi, Johann Zarco 21° a 54.1, Stefan Bradl 22° a 54.9. Una situazione ai limiti del grottesco. Un disastro sportivo che dura da anni. Senza una soluzione, senza un guizzo.

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