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Pallanuoto, Sandro Campagna non ci sta: “Meritavamo di più alle Olimpiadi. La protesta? Sacrosanta”

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LaPresse

Non nasconde la propria amarezza il commissario tecnico della pallanuoto maschile, Sandro Campagna, al termine del torneo di pallanuoto maschile dei Giochi Olimpici di Parigi 2024. Il Settebello, che aveva iniziato il suo torneo con vittorie nette e convincenti, ha visto crollare tutto nell’ormai famigerato quarto di finale contro l’Ungheria. Una sconfitta che ha spezzato il sogno della medaglia e che ha fatto crollare tutto il cammino sotto i Cinque Cerchi.

La settima posizione conclusiva, dopo il successo per 10-6 contro l’Australia, non mitiga assolutamente la delusione che trapela nella squadra azzurra. Un cammino che, come detto, aveva fatto ben sperare e che, invece, ha visto gli azzurri fermarsi molto al di sotto delle attese. Un aspetto che viene confermato dallo stesso CT.

“Il settimo posto non ci piace. Non è la finale che avremmo voluto disputare per il gioco espresso, per la qualità delle partite che abbiamo giocato. A chi mi avesse detto alla vigilia delle Olimpiadi che il Settebello si sarebbe piazzato settimo avrei dato del matto. Abbiamo una squadra unita, forte, forse la più forte che abbia mai allenato. Abbiamo giocatori esperti e di valore, noti a tutti; abbiamo tre giovani ventenni che hanno fatto una straordinarie e un portiere di soli 25 anni con una grande carriera davanti. La strada è tracciata. Questa squadra poteva vincere adesso e farà bene a Los Angeles”. (Fonte: FIN).

Il torneo olimpico come detto è virato sul clamoroso errore arbitrale subito contro l’Ungheria. Dal ko contro i magari alla protesta contro la Spagna nel match successivo, voltandosi di spalle rispetto alla giuria. Un comportamento civile ma che è stato pesantemente contestato, anche dal presidente del CONI Giovanni Malagò: “La squadra ha subito un enorme torto nei quarti di finale e poi ha voluto mandare un messaggio costruttivo. Posso garantire che io, che ho undici Olimpiadi alle spalle, e tutti questi ragazzi, abbiamo lo spirito olimpico nel cuore. Non mi vengano a dire che noi non lo rispettiamo. Sia ben chiaro: non ce l’abbiamo con la politica, né con World Aquatics; abbiamo protestato contro un torto enorme ed inaccettabile che ci ha tolto tantissimo”.

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