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Palmisano fuori forma, non basta Stano: niente medaglia nella staffetta di marcia. Oro alla Spagna

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Antonella Palmisano
Palmisano / Lapresse

L’Italia si era presentata con grandi ambizioni ai nastri di partenza della staffetta mista di marcia, la grande novità del programma di atletica leggera alle Olimpiadi di Parigi 2024 e che ha animato la mattinata sul percorso allestita al Trocadéro all’ombra della Torre Eiffel. Massimo Stano aveva chiuso la 20 km individuale al quarto posto (al rientro dall’infortunio subito in primavera ai Mondiali di marcia a squadre) e Antonella Palmisano si era ritirata nei pressi del tredicesimo chilometro, ma si sperava in uno squillo da parte dei Campioni Olimpici di Tokyo 2020.

La coppia azzurra è rimasto in lizza per una medaglia fino a metà della frazione conclusiva (si è gareggiato sulla distanza della maratona, ovvero 42,195 km), salvo poi retrocedere e chiudere al sesto posto con il tempo di 2h53:52. Un risultato sottotono considerando il potenziale del duo tricolore e dopo la doppia apoteosi di tre anni fa il tacco e punta del Bel Paese saluta i Giochi senza nemmeno un alloro in mano, nonostante la novità di questa gara mista che sembrava poter sorridere ai nostri colori.

Massimo Stano è rimasto nel gruppo di testa fino all’ottavo chilometro, poi si è staccato dal drappello dei migliori guidato dall’ecuadoriano Brian Daniel Pintado e dallo spagnolo Alvaro Martin. Il pugliese ha completato la frazione di 11,395 chilometri con un ritardo di otto secondi dai migliori, cedendo un non semplice testimone ad Antonella Palmisano. L’azzurra ha recuperato prontamente il distacco e ha anche cercato di fare il forcing ma nei pressi del 19° chilometri ha accusato il ritmo importante di Kimberly Leon.

La pugliese stringe i denti dopo aver fronteggiato una febbre alta negli ultimi giorni che l’ha fortemente debilita, con grande caparbietà riesce ad arrivare al cambio e il ritardo dell’Italia dalla vetta è soltanto di undici secondi. Massimo Stano tiene botta mentre davanti si forma la coppia composta da Pintado e Martin, porta il Bel Paese in terza posizione a 47” dalla vetta e con un margine di 20” sull’Australia. Antonella Palmisano è però in evidente affanno fisico e nell’ultima frazione da 10,8 km va in totale apnea, subendo tre sorpassi dall’australiana Jemima Montag, dalla peruviana Kimberly Garcia Leon e dalla messicana Alegna Gonzalez.

La Spagna ha rispettato il pronostico della vigilia, conquistando la medaglia d’oro dopo che i due Campioni del Mondo della 20 km non erano riusciti a vincere le prove individuali di giovedì scorso. Alvaro Martin e Maria Perez hanno trionfato con il tempo di 2h50:31 (miglior tempo della storia, ma verrà ratificato come record del mondo solo se sarà ancora in cima alle liste il 31 dicembre). A fare la differenza la frazione finale di Maria Perez, in chiara crescita di forma dopo un infortunio e capace di tramortire la resistenza dell’Ecuador.

La Spagna ha marciato sei minuti più veloce rispetto al crono con cui Francesco Fortunato e Valentina Trapletti vinsero questa specialità ai Mondiali di marcia a squadre tre mesi fa (2h56:45). Argento al collo degli ecuadoriani Brian Daniel Pintado (già trionfatore nella 20 km) e Glenda Morejon (2h51:22), mentre l’Australia di Rhydian Cowley e Jemima Montag festeggia il bronzo (2h51:38) precedendo il Perù di Cesar Augusto Rodriguez e Kimberly Garcia Leon (2h51:56) e il Messico di Ever Jair Palma Olivares e Alegna Gonzalez (2h52:38).

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