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Promossi e bocciati Olimpiadi: Furlani e Arese non si fermeranno; il Setterosa non è di prima fascia

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Mattia Furlani
Mattia Furlani / Lapresse

PROMOSSI 

Sarah Jodoin Di Maria (tuffi): parte bene, poi cala alla distanza e conclude decima la finale della piattaforma femminile. Non un risultato così banale per il movimento italiano, anche se aveva il potenziale per installarsi anche due o tre posizioni più in alto.

Mattia Furlani (atletica): era l’unica carta realmente concreta dell’Italia per portare a casa una medaglia anche martedì 6 agosto e non ha tradito le attese. Contrariamente ad altri connazionali, è arrivato a Parigi a fari spenti, senza lasciarsi andare a dichiarazioni baldanzose o roboanti. Insomma, poche parole e tanti fatti. Si è fermato a soli 4 cm dal primato personale, conquistando un bronzo straordinario a 19 anni. Con 8,34 metri avrebbe vinto l’oro sia a Pechino 2008 sia a Londra 2012. Questa però è l’era del greco Miltiadis Tentoglou, dunque per vincere degli ori importanti servirà lavorare per individuare gli aspetti sui quali progredire. Il tempo non manca.

Pietro Arese (atletica): in una finale stellare dei 1500 metri, corre con coraggio e personalità, frantumando il record italiano e ottenendo un ottavo posto dal valore sconfinato. Attenzione perché questo ragazzo ha ambizione e non si accontenterà di ben figurare. Vuole salire e raggiungere i mostri sacri: può farcela.

BOCCIATI 

Setterosa (pallanuoto femminile): l’impegno non è di certo mancato, tuttavia l’amara verità è che le azzurre non hanno mai veramente dato la sensazione di poter battere l’Olanda. La rocambolesca qualificazione ai quarti di finale non cancella la brutta figura della sconfitta iniziale contro la Francia. Dopo Rio 2016 il movimento non è più riuscito a produrre giocatrici all’altezza per giocarsi medaglie internazionali con continuità. Al momento la dimensione dell’Italia è quella di sesta/settima forza al mondo. Senza contare ovviamente la Russia.

Inseguimento a squadre maschile (ciclismo su pista): gli azzurri si giocheranno, da sfavoriti, la finalina per il terzo posto. Nel secondo turno contro l’Australia il quartetto tricolore non ha avuto scampo. I componenti sono gli stessi che nel 2021 trionfarono a Tokyo 2020: Filippo Ganna, Jonathan Milan, Simone Consonni e Francesco Lamon. Nel frattempo il mondo si è evoluto e, soprattutto, diventa sempre più difficile confrontarsi contro avversari che si dedicano esclusivamente alla pista, mentre gli italiani per la quasi totalità della stagione sono impegnati su strada.

Sara Fantini (atletica): come molti azzurri, per fortuna non tutti, ha raggiunto il picco di forma agli Europei di Roma, dove riuscì a salire sul gradino più alto del podio. Oggi non è mai riuscita a calarsi mentalmente nella finale del lancio del martello, chiudendo ultima e venendo eliminata dopo tre lanci con una misura modesta per le sue possibilità.

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