Olimpiadi
Scherma, 5 medaglie come a Tokyo e un oro in più: ma il bilancio non può soddisfare
Ieri è calato il sipario sulla scherma alle Olimpiadi di Parigi 2024. Nella meravigliosa cornice del Grand Palais l’Italia ha raccolto un oro, tre argenti ed un bronzo. Un bottino di cinque medaglie proprio come a Tokyo 2020, anche se in Giappone non c’era mai stata la possibilità di veder sventolare il Tricolore sul gradino più alto del podio. Un passo in avanti sicuramente rispetto a tre anni fa, ma il bilancio comunque non può soddisfare, visto che sicuramente qualcosa è mancato dalle pedane francesi.
Sicuramente nel conteggio finale bisogna considerare anche un pizzico di sfortuna per le molteplici sconfitte arrivate all’ultima stoccata. Cinque fiorettisti su sei hanno perso per 15-14, le spadiste eliminate tutte eliminate al minuto supplementare, sono sicuramente dati che devono essere presi in considerazione, visto che oltre la metà di questi ko avrebbe aperto a nuove possibilità di medaglia.
L’oro delle spadiste sicuramente esalta questa spedizione per un titolo mai vinto prima ai Giochi, per un quartetto arrivato a Parigi da numero uno del ranking e che ha saputo vincere proprio nel modo in cui l’Italia è sempre stata battuta, contro la Francia, in casa delle nostre avversarie. Un’impresa immensa. Ora c’è sicuramente da costruire un nuovo quadriennio, dove potrebbero esserci tanti cambiamenti, ma con un titolo olimpico potrebbe essere più semplice.
Restano i rimpianti soprattutto per il mancato oro delle fiorettiste che si presentavano a Parigi come la squadra da battere. Gli Stati Uniti, però, si sono dimostrati più forti sia nell’individuale e poi anche con la squadra, con Kiefer e compagne che hanno sovvertito il pronostico iniziale. Sicuramente i due 15-14 subiti da Errigo e Favaretto nei quarti gridano vendetta per le modalità con cui sono arrivati e poi nuovamente Alice Volpi, come a Tokyo, non è riuscita a gestire al meglio nella finalina per il bronzo la sconfitta in semifinale.
In campo maschile è mancato il guizzo atteso di Tommaso Marini, eliminato agli ottavi di finale dopo un assalto assurdo contro il francese Maxime Pauty. Sicuramente l’assenza del campione mondiale ed europeo in carica è stata colmata da uno straordinario Filippo Macchi. La finale del toscano contro Cheung Ka Long sappiamo benissimo come è andata a finire e quante polemiche si è portata dietro. Quello è un oro “sottratto” che pesa ovviamente tantissimo sul conteggio finale.
La spada maschile ha vissuto un’Olimpiade sottotono. Le aspettative erano decisamente diverse, in particolare nella gara a squadre, dove il quartetto azzurro si presentava con ambizioni da medaglia. Purtroppo il cammino si è interrotto subito nei quarti di finale contro la sorprendente Cechia, che si è poi clamorosamente presa la medaglia di bronzo. Certo il podio doveva essere l’obiettivo degli azzurri, e non è stato centrato.
Gigi Samele ha salvato la spedizione della sciabola con l’immenso veterano azzurro che si è confermato nuovamente sul podio olimpico proprio come tre anni fa a Tokyo. Questa volta è stato bronzo, prendendosi una medaglia che suggella una carriera fenomenale. La sciabola femminile è da rifondare dopo un triennio davvero complicato, con l’eliminazione immediata delle azzurre nell’individuale e poi con una prova a squadre nella quale si è salvata solo Irene Vecchi (era la riserva).
Da oggi comincia un nuovo quadriennio olimpico, dove sicuramente la scherma italiana dovrà apportare dei cambiamenti, prendere delle decisioni importanti. Sarà un lungo cammino verso Los Angeles 2028 con una scherma che continuerà a crescere ed ampliare i propri confini e l’Italia dovrà farsi trovare pronta.